Sigilli al lido abusivo, turisti increduli

Sigilli al lido abusivo, turisti increduli
di Fabiana PACELLA
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 18:45
La spiaggia era ancora popolata quando sono arrivate le forze dell’ordine, ieri sera al tramonto, all’interno di uno stabilimento balneare in piedi da poco più di un mese, a Porto Cesareo. I sigilli alla struttura sono scattati subito dopo e la giornata di vacanza in riva al mare, per i clienti presenti, è finita prima del previsto.

I carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, coordinati dalla procura di Lecce, contestano la presenza di opere costruite in assenza o difformità delle regolarti autorizzazioni previste dalla legge e lo sbancamento di una duna.
Il lido, di proprietà di una società con sede in provincia di Bari, che ha affidato ai suoi legali le valutazioni del caso, sorge sulla costa nord di Porto Cesareo, zona Punta Prosciutto, in località “Palude del Conte”, aveva ottenuto titolo unico e tutti i pareri favorevoli poco più di un mese fa per poi aprire i battenti subito dopo, pur tra i mugugni degli abitanti di quella zona che hanno lamentato, anche tramite gli organi di stampa, la nascita di troppi lidi a fronte della sempre più ristretta area costiera destinata alla balneazione libera.

Dopo una serie di valutazioni, posto che l’indagine della magistratura era in corso già da tempo, i carabinieri, avvalendosi della consulenza tecnica dell’esperto ad hoc nominato, architetto Loredana Magurano, peraltro già intervenuta per accertamenti analoghi a seguito dei sigilli apposti ad altre strutture realizzate a Porto Cesareo, ieri sera al tramonto è arrivato il sequestro.

Lo stabilimento, dotato non solo di sdraio e ombrelloni, ma di gazebo bar, area ristoro con salottini e una zona per i disabili, è uno degli ultimi nati a Porto Cesareo, nella stessa zona, prima dell’adozione a fine luglio, da parte della giunta, del piano comunale delle coste. L’operazione di queste ore si inserisce nel lavoro, più ampio, portato avanti negli ultimi anni dalla Compagnia di Campi e dalla procura leccese sulla costa al fine di combattere e debellare il fenomeno dell’abusivismo, declinato in tutte le sue forme, e dell’azione antropica non regolare ai danni dell’ambiente.
Palude del Conte, zona che dà il nome al parco regionale - tra i più belli della Puglia -, è uno dei tratti di litorale dove ancora è possibile ammirare splendide dune, veri e propri giganti di sabbia senza età, per la cui conservazione si battono enti, istituzioni, associazioni e semplici cittadini.

E proprio lo sbancamento di una duna sarebbe una delle più gravi contestazioni mosse dalla forze dell’ordine, nel corso dell’operazione di ieri sera. Che, stando ai bene informati, non sarà l’unica, su quel territorio, dell’estate ancora in corso.

 
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