Salento, riapre alle auto il ponte del Ciolo. Luci e corsie pedonali: ecco come sarà

Ultimato il restyling dell’infrastruttura in uno degli scorci più belli della costa: domani l’inaugurazione

Il ponte del Ciolo (Gagliano del Capo)
Il ponte del Ciolo (Gagliano del Capo)
di Luana PRONTERA
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Martedì 23 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 14:48

Il Ponte del Ciolo, nel comune di Gagliano del Capo, a una manciata di chilometri da Santa Maria di Leuca, sta per vivere una nuova fase della sua storia. Domani, alle 18.30, proprio nei pressi del ponte simbolo del basso Salento, si svolgerà la conferenza stampa con cui “ufficialmente” l’Ente provincia riconsegnerà alle comunità salentine uno degli scorci più belli della costa, spiegando quali lavori sono stati eseguiti e in che modo. 

La cerimonia di inaugurazione 

Seguirà la cerimonia di inaugurazione con il taglio del nastro, l’accensione dell’impianto di illuminazione e il passaggio della prima vettura.

L’infrastruttura riapre quindi al traffico veicolare con una novità: oltre alla carreggiata, il progetto ha incluso anche due corsie preferenziali per i pedoni, che potranno passeggiare in spazi a loro dedicati in totale sicurezza. L’incontro si svolgerà alla presenza di autorità civili e religiose. Interverranno il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, i consiglieri provinciali Ippazio Morciano (delegato alla pianificazione stradale) e Francesco Volpe (delegato alle strade), oltre al sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne, e al dirigente del Servizio Viabilità dell’Ente, Luigi Tundo. Il ponte stradale, a campata unica, è lungo 60 metri e sospeso a 36 metri di altezza a picco sul mare. Esso attraversa l'insenatura e collega le due sponde di Santa Maria di Leuca (Castrignano del Capo) e Novaglie (pertinente alla municipalità di Alessano); appartiene all’ente provinciale e, dall’ottobre 2006, fa parte del Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

L'opera

La storia di questo luogo è lunga, affascinante e a tratti tormentata. Il ponte venne costruito negli anni Sessanta in una località caratterizzata da grandi nidificazioni di “Ciole”, termine dialettale per identificare alcune specie di corvi che abitavano le numerose grotte marine. Rappresentò un’opera innovativa per l’epoca. Mutò l’immagine di quello scorcio paesaggistico ma rappresentò anche un importante passo avanti per lo sviluppo del territorio. Con il tempo, l’azione corrosiva della salsedine e di altri agenti atmosferici ne ha compromesso la stabilità, tanto da rendere necessario un monitoraggio costante da parte dei tecnici della provincia. Nell’aprile del 2019 vennero installati degli estesiometri atti a verificare eventuali movimenti strutturali del ponte, a seguito di un allarme lanciato per la presenza di microfratture nel cemento armato. Si è subito compreso che al fine di garantire la messa in sicurezza del ponte sarebbe stato necessario un intervento radicale.

Il progetto da oltre 4 milioni di euro

Il progetto di risanamento, consolidamento, adeguamento sismico e funzionale è stato finanziato con oltre 4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con i lavori di straordinaria manutenzione sono state rimosse tutte le parti ammalorate e sostituite con nuove malte, più resistenti. Il cantiere, aperto per circa un anno, è stato chiuso nei giorni scorsi con il collaudo dell'infrastruttura che da domani torna ad essere percorribile.

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