Pizzica pizzica nelle strade del centro storico: arriva Acustica

Il gruppo Triace
Il gruppo Triace
di Ilaria MARINACI
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Martedì 31 Maggio 2016, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 16:56

Silenzio, si canta e si balla. Ieri sera gli schiamazzi della movida hanno dovuto lasciare il posto alla musica popolare salentina, che si è presa come palcoscenico tutto il centro storico di Lecce. E lo ha fatto senza ricorrere ad alcun tipo di amplificazione. Emblematico, in questo senso, il nome stesso dell’iniziativa, a zero impatto ambientale: “Acustica. Eco Suoni e Tradizioni”, promosso dall’Associazione Soniboni Officine Culturali con la direzione artistica di Emanuela Gabrieli e la direzione organizzativa di Stefania Cosi e organizzato su input dell’Assessorato alle Politiche Ambientali, guidato da Andrea Guido. 
Dalle 21.30, quattro diversi cortei di musicisti, attori e ballerini si sono mossi da quattro distinti punti del centro storico per poi ritrovarsi, due ore dopo, tutti insieme in una piazza Sant’Oronzo illuminata solo dalla luce verde del Sedile per la festosa ronda finale. 
Ad ogni sosta, prima che la musica si prendesse l’attenzione degli spettatori, gli attori della scuola teatrale “Stelle, Decadenza e Dintorni” di Mauro Scarpa, indossando colorati e originali abiti di scena, facevano brevi declamazioni sui luoghi e sulla loro storia. A volteggiare, invece, al ritmo ipnotico dei tamburelli, c’erano allievi e allieve di corsi di pizzica e le ballerine Veronica Calati e Patrizia Zacheo, tutti coordinati dalla danzatrice Serena D’Amato.
 

 

Sotto il grande ficus che svetta nel giardino dell’ex Conservatorio di Sant’Anna, è cominciata la suggestiva passeggiata nelle Giravolte, il primo itinerario. In questo caso, nessuna pizzica, nessun ballerino ma la potenza evocativa dei Canti di Terra e di Mare di Dario Muci accompagnato dalla fisarmonica di Rocco Nigro. Musica e parole che insieme hanno dato vita alla intensa performance “Sulu, un Uomo del Sud”, dedicata a storie di uomini soli, come quella di un carcerato che solo sua madre credeva innocente o di un emigrante partito a cercare fortuna in America. Storie di vite irregolari cantate in quella zona del cuore antico di Lecce, piazzetta delle Giravolte, abitata in passato da senegalesi e prostitute, e poi nel cortile di Palazzo Turrisi, in Vico dei Sotterranei e ancora in Piazzetta Orsini.
Da Porta Rudiae è partito, invece, il viaggio di Ucciu Aloisi Gruppu, accompagnato dai danzatori che hanno spesso coinvolto nel ballo gli spettatori che in cerchio assistevano allo spettacolo. Scendendo giù verso la piazza, i musicisti, che prendono il nome dal cantore salentino, scomparso nel 2010, si sono fermati prima vicino all’ex Conservatorio di Sant’Anna, poi davanti alla chiesa di Santa Teresa e, quindi, in Piazza Duomo, creando qui un’atmosfera insolita e giocosa in un luogo quasi sempre dominato dal silenzio della Cattedrale e del Vescovado. 
Il canto a cappella antico e moderno si è fuso nelle voci di Triace (Emanuela Gabrieli, Alessia Tondo e Carla Petrachi) e delle Sorelle Gaballo al cospetto di Porta Napoli, per poi fare tappa in Piazzetta Baglivi, in Piazzetta Chiesa Greca, nel cortile di Palazzo dei Celestini e in piazzetta Castromediano. A contrappuntare il loro canto soprattutto il battimani del pubblico, coinvolto e divertito nei canti di lavoro di una volta.
Da Porta San Biagio sono partiti, invece, i Criamu, il progetto di musica tradizionale salentina di Cosimo Giagnotti, in arte Cavallino, e della moglie Valentina Mazzotta, per fermarsi a suonare e ballare prima davanti la Chiesa di San Matteo e poi in piazzetta Santa Chiara. 
Gran finale, a mezzanotte, in Piazza Sant’Oronzo per una ronda conclusiva a cui si sono aggiunti Carlo “Canaglia” De Pascalis, Stella Grande, Kumpagnissi, Ariacorte, La Banda delle Zeppole e Li Strittuli.

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