Pistola alla tempia della ex che lo ha lasciato: salentino a processo per tentato omicidio

Pistola alla tempia della ex che lo ha lasciato: salentino a processo per tentato omicidio
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Martedì 25 Ottobre 2016, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 17:04
Cambia luogo, cambia fidanzata ma non avrebbe cambiato l’approccio violento e prevaricatore. Armi a San Severo (in provincia di Foggia), un coltello che ha colpito e ferito. Ed armi a Milano, una pistola, una pistola da guerra. Armi per convincerle a tornare con lui. Marco Tenuzzo, 34 anni, di Taviano, è stato arrestato la scorsa settimana a Milano con l’accusa di aver perseguitato la ex compagna puntandole alla tempia una pistola con il colpo in canna ed il cane alzato.
Lei una escort con guadagni da 6mila euro al giorno, lo aveva allontano dopo una settimana di convivenza. Lui avrebbe voluto convincerla a lasciare quella vita ed i suoi sfruttatori per fuggire insieme.
E’ lo stesso uomo che il 29 ottobre dell’anno scorso aggredì la ex di allora, dopo averla bloccata nella sua casa di San Severo, sferrando una sequenza di coltellate alle braccia, alla spalla sinistra, al torace, allo sterno, a una ascella ed al seno destro. 

Per questo il 10 novembre prossimo Tenuzzo sarà imputato nell’udienza preliminare davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, per rispondere di tentato omicidio, violazione di domicilio, rapina e sequestro di persona. E’ difeso dall’avvocato Biagio Palamà.
Intanto l’uomo accusato di aver messo in gioco la vita delle ex fidanzate si trova ristretto a Milano nel carcere di San Vittore. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Manuala Cannavale, sostenendo che i domiciliari non siano la misura adeguata per un indagato che nel suo curriculum conta anche due evasioni. Tenuzzo risponde di atti persecutori, meglio conosciuti come stalking, minacce aggravate, detenzione di una arma da guerra ed anche di violazione di domicilio.
L’assalto alla vita privata della donna conosciuta a Milano sarebbe iniziato il 6 ottobre, quando Tenuzzo sarebbe riuscito a farsi aprire la porta di casa cercando di toccare le note dei sentimenti: le avrebbe raccontato di aver subito la perdita di una persona cara a Taviano. Una volta in casa, tuttavia, avrebbe tirato fuori la nota aggressività. E’ accusato di aver tirato fuori la pistola, una Walther P38 calibro 9X19, di aver scarrellato per puntarla contro alla ragazza: “Se non stai zitta ti ammazzo”, la frase che avrebbe pronunciato l’indagato dal cuore infranto.
Alla pistola Tenuzzo avrebbe fatto ancora riferimento il giorno dopo. Cioè, dopo che i ripetuti colpi di citofono sarebbero caduto nel vuoto. L’11 ottobre le avrebbe chiamata al telefono 96 e sempre nella stessa giornata le avrebbe inviato un lungo WhatsApp in cui avrebbe scritto “...te ne pentirai a vita di non avermi ascoltato. Questa è una minaccia”.
Il 13 l’irruzione a casa, approfittando del ritorno della ex per mettere insieme le sue cose e trasferirsi in un albergo: in questa circostanze le avrebbe puntato la pistola alla tempia, con il colpo in canna ed il cane alzato.
 
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