Pienone per treni e aerei, Salento irraggiungibile

Pienone per treni e aerei, Salento irraggiungibile
di Paola ANCORA
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Martedì 28 Giugno 2016, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 10:49
Se il futuro dei trasporti viaggia su rotaia e nei cieli, allora il Salento è in coda davanti alla biglietteria sbagliata, lungo autostrade che si fermano a Bari e lingue d’asfalto da anni ridotte a cantieri. Così, raggiungere le mete di vacanza più gettonate degli ultimi anni - Gallipoli, Otranto, Lecce - per i turisti diventa impresa ardua.

E dopo l’appello dello Sportello dei Diritti al ministero dei Trasporti e alla Regione perché «provvedano da subito a implementare voli e corse dei treni prima che il sistema vada in tilt, com’è successo lo scorso anno», arrivano analisi, critiche e suggerimenti delle associazioni dei consumatori e degli albergatori del Salento, tutti convinti che la Puglia, ancora oggi nel 2016 e nonostante qualche importante passo avanti - si veda il Frecciarossa - «si fermi, purtroppo, a Bari».
«Fino a Bari o a Martina Franca - si sfoga infatti Mimmo De Santis, presidente di Federalberghi - arriva pure qualcosa, ma il Salento resta comunque scoperto. Il fatto che non ci sia un treno che arrivi fino a Otranto è grave. Che non ci siano adeguati collegamenti con Gallipoli lo è altrettanto». E in assenza di un’offerta su rotaia adeguata alla domanda, può anche succedere che un turista, diretto agli Alimini, perda la navetta da Brindisi e sia costretto a optare per un taxi. «Abbiamo inviato un nostro mezzo - spiega De Santis - ma per un disguido il nostro ospite ha perso la navetta e ha preso un taxi che da Brindisi a Otranto gli è costato 190 euro. Ma scherziamo? Come possiamo invogliare la gente a venire giù se poi offriamo simili servizi? Una volta che i turisti arrivano a Bari o a Brindisi, è finita. Nulla va bene e nulla funziona come dovrebbe.
I trasporti - conclude De Santis - vanno potenziati. E l’intervento non deve riguardare soltanto i mesi centrali di luglio e agosto, ma anche il mese di settembre, che è un periodo importante durante il quale si contano molti arrivi legati ai percorsi culturali del Salento». Di più.

Per il presidente di Federalberghi «si dovrebbe anche pensare a un collegamento ferroviario fra Gallipoli e Otranto, dedicato ai giovani in particolare, ma non c’è la volontà politica di fare questo tipo di scelte».
L’analisi dei consumatori parte da lontano. «La carenza dei collegamenti che si riscontra ogni estate - dice il responsabile del Codacons, Piero Mongelli - dipende dalle scelte politiche fatte nel corso del tempo.

Nel Salento si è sempre puntato sulla gomma, che in questi anni si è rivelata fallimentare, e sono state tralasciate le infrastrutture dei trasporti che rappresentano inevitabilmente il futuro, cioè treni e aerei. La provincia di Lecce è così, nella sostanza, assolutamente isolata rispetto al resto d’Italia». A metterci il carico da novanta, anche il fatto che pure la gomma, sulla quale, come dice Mongelli, si è investito, non ha una rete autostradale sulla quale contare. «L’A14 non arriva neanche a Taranto - attacca Mongelli -. Si ferma prima e poi si immette su una statale che è fra le più congestionate del Paese».

Sul banco degli “imputati”, finisce, ancora una volta, la politica: «Per Galatina abbiamo quattro strade superveloci - rincara Mongelli - e le mete turistiche principali sono collegate poco e male. A Bari hanno investito sugli spostamenti dalla gomma alla rotaia. Qui, la rete ferrata più grande d’Europa, cioè le Ferrovie Sud Est, si sono rivelate il paradigma del fallimento della politica nazionale e locale in tema di trasporti: basti vedere che la stazione di Lecce, che pure è una stazione di testa, non è mai stata adeguatamente valorizzata». Oggi «dobbiamo sbattere i pugni sul tavolo, a Roma, e pretendere quanto meno investimenti pari a quelli che vengono realizzati nel Nord Italia. Si pensi, per esempio, all’Alta velocità anche lungo il versante adriatico dello Stivale».

Per Alessandro Presicce, di Adoc, il nodo principale da risolvere «è il collegamento dall’aeroporto di Brindisi a Lecce: servono prezzi calmierati, una convenzione alla quale potrebbero dedicarsi Province e Comuni, e l’estensione dei servizi delle Sud Est anche alla domenica, lungo le tratte più frequentate dai turisti. In tempo di spending review, queste - conclude - sarebbero le misure da adottare».
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