«Per vincere serve un nuovo Perrone con più carisma e idee innovative»

«Per vincere serve un nuovo Perrone con più carisma e idee innovative»
di Paola COLACI
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Venerdì 29 Luglio 2016, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 18:33
L’idea di Blasi è sbagliata. A Paolo Perrone, leccese doc, non possiamo pensare di fare succedere l’uomo coltissimo di Melpignano. Noi dovremmo essere bravi a trovare una figura che somiglia a Perrone ma che sia molto più innovativa e carismatica di lui». Parola del senatore ed ex presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino.
Senatore, innanzitutto come sta?
«Sopravvivo»
Sta seguendo il percorso che il Pd ha già avviato in vista delle amministrative a Lecce nel 2017?
«C’è una debolezza di partenza: il centrosinistra oggi è un territorio dagli incerti confini. Sarebbe il caso, dunque, che si organizzassero stati generali aperti a tutte quelle componenti della società civile che oggi non si sentono più rappresentata dal ceto politico. La stessa società civile in cui si possono individuare brave persone, animate da buona volontà. Ma soprattutto portatrici di buone idee».
In realtà una proposta di candidatura a sindaco per Lecce c’è già: quella del consigliere regionale Sergio Blasi. Lui stesso ha già chiesto le primarie. È un percorso che potrebbe funzionare?
«Ritengo che per le condizioni in cui è ridotto il partito in questo momento le primarie del Pd non abbiano senso. Forse potrebbero essere più efficaci quelle di coalizione da cui, magari, potrebbe emergere un candidato che, anche se non vince a Lecce, può ricominciare a costruire».
Senatore, ma com’è ridotto questo Pd?
«Tutti i partiti sono mal ridotti. Del resto io ormai guardo le cose molto da lontano e posso avere una visione di insieme in cui, magari, i particolari mi sfuggono. Le sensazione che ho avuto, in ogni caso, è che tutti i partiti non se la passino benissimo. E il Pd non fa differenza. Anche se durante l’ultima iniziativa a cui ho partecipato, in occasione dell’iniziativa per il Sì al referendum costizionale, ho visto molti giovani entusiasti e preparati»
Senatore, non ha espresso un giudizio sulla candidatura di Blasi.
«Se si facessero primarie di partito, le vincerebbe. Poi, però, perderebbe sicuramente le elezioni».
In questo contesto, il Movimento cinque Stelle potrebbe avere la meglio?
«I grillini a Lecce prenderanno un sacco di voti. Dobbiamo guardare con attenzione non sono al centrodestra ma anche a questa nuova forza. Ecco perché occorre il centrosinistra è chiamato a un doppio lavoro: erodere consensi al centrodestra e recuperare gli elettori che ha perduto nel corso del tempo. Ciò proprio per evitare l’avanzata del Movimento Cinque Stelle».
I leccesi lei li conosce molto bene. Ma è vero che il centrodestra in città è andato in frantumi?
«Io ormai conoscono i miei cani, mia moglie, i pochi amici che frequento e le carte del mio studio. In ogni caso, Lecce è una città tradizionalmente conservatrice. Non ci sono dubbi. È stata una delle ultime città ad avere un sindaco monarchico e prima di me, nella storia, non aveva mai espresso un senatore che fosse più a sinistra della Democrazia Cristiana di destra. Durante i miei anni, che ormai sembrano lontani ere geologiche, noi eravamo riusciti a diventare competitivi e solo Lorenzo Ria in città riuscì a battere il centrodestra».
Il centrosinistra può riuscirci ora?
«Certo. Ma con soluzioni fortemente innovative. Dopo l’esperienza della Poli Bortone in città ha governato Paolo Perrone. Leccese doc, viene da una famiglia che ha sempre contato in città, bocconiano ma è anche uno che si mette al collo la sciarpa giallorossa e va a tifare per il Lecce. Ecco perché l’idea di Blasi è sbagliata. Al leccese doc non possiamo rispondere con l’uomo coltissimo di Melpignano. Noi dovremmo essere bravi a trovare una figura che somiglia a Paolo Perrone ma che sia molto più innovativa e carismatica di lui».
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