No Tap, tensioni ai cancelli del cantiere
Il prefetto di Taranto: «Frasi di odio durante il concerto»

No Tap, tensioni ai cancelli del cantiere Il prefetto di Taranto: «Frasi di odio durante il concerto»
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Maggio 2018, 21:20 - Ultimo aggiornamento: 21:22

MELENDUGNO - Una cinquantina di attivisti aderenti al movimento No Tap e a quello della Val di Susa dei No Tav, questi ultimi arrivati in Salento per partecipare ad una serie di iniziative del comitato che si oppone alla realizzazione del terminale del gasdotto, hanno tentato di sfondare il cancello di ingresso del cantiere allestito in località San Basilio a San Foca di Melendugno. Dopo essersi dati appuntamento davanti alla recinzione, gli attivisti hanno cominciato a spingere con forza contro la cancellata. Per impedire che potesse cedere sotto la pressione, il contingente di sicurezza della polizia che si trovava all'interno dell'area cantiere, ha posizionato una delle sue camionette a ridosso del cancello che è stato puntellato anche due grandi pali di acciaio che hanno retto al tentativo di sfondamento. Gli attivisti hanno anche sigillato con del silicone la serratura del lucchetto che chiude il cancello del cantiere. La situazione dopo un'ora è ritornata alla normalità senza alcun ulteriore intervento da parte delle forze dell'ordine.



LA CONDANNA DEL PREFETRTO DI TARANTO DOPO IL CONCERTO DELL'UNO MAGGIO
Non posso che esprimere la mia totale disapprovazione per le espressioni usate dai rappresentanti No Tap e No Tav sul palco della festa del primo maggio a Taranto». Lo sottolinea in una nota il prefetto di Taranto Donato Cafagna, a cui il Sap (Sindacato autonomo di polizia) oggi ha inviato una lettera in merito a dichiarazioni rilasciate ieri durante il concertone di Taranto da rappresentanti dei due gruppi. In particolare, si contestano le frasi «Indossare una divisa non vuol dire picchiare chi lotta per la propria terra» e «celerini contro il guardrail», pronunciate dal palco. Per il Sap, che ha interessato anche la procura della Repubblica, si tratta di «messaggi di odio contro chi indossa una divisa». Il prefetto Cafagna sostiene che «sono parole ingiuste e violente rivolte proprio verso coloro, gli uomini e le donne delle Forze dell'Ordine, che si impegnano, senza riserve, anche in una giornata come quella destinata alla festa dei lavoratori a garantire i diritti e le libertà di tutti, nel rispetto della legge.
A loro - conclude - va sempre tutta la riconoscenza e gratitudine della cittadinanza e delle istituzioni tarantine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA