Pesca una cernia, ma un grosso predone l'azzanna: paura per un subacqueo

Giampiero Montinaro con la cernia azzannata dal predone misterioso
Giampiero Montinaro con la cernia azzannata dal predone misterioso
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Agosto 2017, 17:51
Quale predone sarà stato talmente vorace e con una apertura della bocca capace di dilaniare con un morso una cernia di circa dieci chili? Se l'è domandato uno dei più esperti pescatori subacquei in apnea del Salento: Giampiero Montinaro, 48 anni, di Cavallino, ha visto dalla superficie un predone lanciarsi sulla cernia appena arpionata e farla a pezzi.

E' successo qualche giorno fa nel mare di Otranto, sul filo dei 30 metri. La prima reazione del pescatore subacqueo è stata quella di raggiungere il gommone per mettersi al sicuro.

Ecco il suo racconto:  «La discesa sull'orlo preferito dai dentici nel blu cobalto delle prime luci dell'alba, che come lunghe lame lucenti giocano ad intrecciarsi fin dove l'occhio riesce a vedere. Un'ultimo respiro e ingoio quelle poche molecole d'aria che mi permetteranno di rivivere l'ennesimo sogno, durante l'ennesima discesa,i n cerca della più piccola traccia di una possibile preda, su cui terminare il mio volo più bello. Arrivo a posarmi tra due costoni e davanti solo il cielo.....Aspetto il segnale, ma di dentici oggi nemmeno l'ombra. Mi allungo in avanti oltre la caduta e la vedo: sulla sabbia bianchissima sventola le pinne pettorali. Quasi immobile. Mi ha già sentito, ma ancora non è spaventata, la cernia»

Sono momenti di studio, di percezioni, di piccoli movimenti da entrambe le parti e senza quasi accorgermesene Montinaro ha ripetuto l'azione di cattura: «L'asta Ghost del mio fido oleo da 120 è allineata. Da quella posizione, dall'alto verso il basso non c'è storia. Il dardo parte a velocità pazzesca  Le grandi falcata iniziano lente ed efficaci, le lunghe pinne mi portano dritto verso la luce, ancora lontana, ma in avvicinamento. Un paio di grandi boccate mi riempiono il corpo di aria fresca e galleggia rilassato in superficie, con gli occhi puntati in basso inizio in lungo recupero a braccia, la grande cernia è ormai vinta».

In quei frangenti si materializza il predone. Il concorrente del pescatore subacqueo:  «È un attimo, una grande sagoma blu si avventa sulla mia preda,l a morde ripetutamente a più riprese e poi scappa...non so cosa fare, dove andare, la paura prende il sopravvento. I circa 30 metri che mi separano dal gommone ancorato li faccio con un tempo da oro olimpico, ma non molo il fucile, appena seduto sul tubolare ritraggo subito i piedi dentro. Recupero quel che resta della povera bestia e cerco di rilassarmi. E penso: forse era un grande tonno che doveva fare colazione. Forse».
© RIPRODUZIONE RISERVATA