Condotta a mare, la Regione conferma la linea del riutilizzo dei reflui

Condotta a mare, la Regione conferma la linea del riutilizzo dei reflui
di Giuseppe TARANTINO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Settembre 2016, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 13:07
Riutilizzo dei reflui depurati: il Comune di Nardò porta in Regione un progetto preliminare di impianto di affinamento che convince i tecnici del Dipartimento Agricoltura.
Ed è un altro punto a favore della battaglia contro la Condotta sottomarina. In Puglia la strada del riutilizzo delle acque reflue è ormai tracciata e anche per Nardò sembrano ora aprirsi scenari interessanti. Il vertice che si è tenuto ieri a Bari tra i tecnici della Regione Puglia, il Comune di Nardò, il Comune di Porto Cesareo e il Consorzio di Bonifica "Arneo", ha confermato che la direzione intrapresa è quella di un impegno sul fronte del riutilizzo irriguo dei reflui.

Nella sede della Sezione Risorse Idriche del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione, il sindaco Pippi Mellone, l'assessore comunale all'Ambiente Graziano De Tuglie e il dirigente Nicola D'Alessandro, hanno portato, infatti, un progetto preliminare di impianto di affinamento delle acque reflue (già redatto per i finanziamenti della programmazione 2000/2006) ritenuto tecnologicamente molto avanzato e quindi perfettamente idoneo al nuovo “corso” intrapreso dall'amministrazione regionale. 

La soluzione prevede il trattamento dei reflui a valle del depuratore neritino in contrada “Santo Stefano”, dotato però di un modulo di affinamento (al massimo grado di "purezza" delle acque) e per il convogliamento su reti irrigue, con la proposta migliorativa dell'aggiunta di un impianto di fitodepurazione della superficie di oltre 4 ettari, cui dare vita su terreni di proprietà comunale attigui all'attuale depuratore. 
I dirigenti e i tecnici del Consorzio di Bonifica dell'Arneo, da parte loro, hanno illustrato un progetto che individua in due comprensori di sue reti irrigue (le contrade “Agnano-Fachechi” e “Nanni”, le stesse individuate dal progetto del Comune) i siti per l’utilizzo delle acque prodotte dall’affinamento. 

Due proposte progettuali perfettamente complementari che il tavolo tecnico di ieri ha ritenuto di notevole validità e teoricamente finanziabili, che se realizzate aumenterebbero la convenienza degli agricoltori ad irrigare i loro campi con acque provenienti dall’impianto, che avrebbero un costo quasi dimezzato rispetto a quelle estratte dal sottosuolo (0,24 centesimi rispetto agli attuali 0,40 centesimi).
«Ho conferme, politiche e tecniche, - ha commentato il sindaco Mellone- che la direzione intrapresa e irreversibile è quella del riutilizzo dei reflui in agricoltura e non dello scarico a mare. Questa è un’importantissima acquisizione di carattere “culturale” che cambia le carte in tavola e che incassiamo. È evidente che la condotta e lo scarico a mare sono in antitesi con tutto questo. Oggi siamo ancora più convinti e determinati a rifiutare lo scempio della condotta e dello scarico a mare dei reflui, anche se depurati».

Al termine della riunione, la delegazione neritina ha visitato l'impianto "Forcatella" di Fasano, in compagnia dell'ingegnere Oronzo Santoro, responsabile della struttura che è un esempio virtuoso di recupero e riutilizzo dei reflui e che Nardò vorrebbe replicare sul proprio territorio. 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA