Castellino, svolta a Bari: più vicina la bonifica della discarica

Castellino, svolta a Bari: più vicina la bonifica della discarica
di Giuseppe TARANTINO
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Sabato 1 Ottobre 2016, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 13:39
Da Bari la svolta su Castellino: si convoca la conferenza dei servizi. Più vicina la bonifica e la messa in sicurezza della discarica. Dopo anni di attesa, probabilmente è arrivata ieri da Bari la svolta per la complicata vicenda della bonifica e messa in sicurezza della discarica in località "Castellino" a Nardò e per gli aspetti legati alla sua necessaria post-gestione. 
 
Nel corso di una riunione convocata dall'assessore all'Ambiente della Regione Puglia Domenico Santorsola, alla quale hanno partecipato Provincia di Lecce, Comune di Nardò e i vari organismi regionali competenti, infatti, è stato trovato finalmente un punto di incontro per la programmazione della conferenza di servizi che avrà il compito di indicare un "Piano di caratterizzazione degli interventi", propedeutico alla individuazione delle risorse finanziarie e delle soluzioni tecniche per porre in sicurezza il sito su cui insiste la discarica. Un processo già indicato in una ordinanza della Provincia di Lecce, disattesa però dalla "Mediterranea Castelnuovo 2", l'azienda che gestiva e gestisce tuttora il sito della discarica neritina, attivata nel 1992 e che, dai rifiuti solidi urbani del solo territorio di Nardò è arrivata, negli anni, a dover ricevere (a causa uno stato di emergenza crescente e continuo in sedici anni) i rifiuti di 46 comuni della provincia di Lecce che facevano parte dell'Ato Lecce 2.

Ampia disponibilità alla risoluzione definitiva del problema ambientale rappresentato dalla discarica è stata data dall'assessore Santorsola, che nel corso della riunione ha supportato gli interventi decisi e concordanti del presidente della Provincia Antonio Gabellone e del sindaco di Nardò Pippi Mellone che ha preso parte alla riunione assieme all'assessore all'Ambiente Graziano De Tuglie. 
Come è risaputo, servono circa 5 milioni di euro, per le operazioni -mai effettuate nonostante la dismissione- di "risagomatura", di bonifica, di messa in sicurezza e post-gestione della discarica. Una somma enorme che solo la Regione Puglia potrebbe stanziare. E proprio l'aspetto economico della faccenda ha finora bloccato qualsiasi iniziativa da parte degli enti deputati.

Proprio nei giorni scorsi, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, aveva portato all'attenzione della II Commissione provinciale Ambiente (su richiesta del consigliere provinciale di "Salento Bene Comune", il neritino Giovanni Siciliano) la proposta -accolta all'unanimità- di imprimere "un'accelerata importante alla bonifica e alla messa in sicurezza della discarica, aggirando in qualche modo l'estenuante contenzioso in essere tra Regione e gestore che si oppone alle ordinanze di messa in sicurezza e post-gestione della discarica. Secondo la proposta di Gabellone (che riprende la tesi del consigliere provinciale di Nardò, Giovanni Siciliano) sarebbe nelle possibilità della Regione Puglia consentire subito la chiusura dell'impianto e l'avvio della sua bonifica (un fatto che tranquillità alla popolazione di Nardò e del Salento, preoccupate dopo la diffusione dei risultati delle analisi effettuate da Arpa Puglia che indicavano un'elevata percentuale di arsenico e nichel nell'acqua della falda in due dei tre "pozzi spia" posti all'interno dell'impianto di "Castellino") facendo salva la possibilità della Regione di rivalersi poi nel contenzioso in essere, recuperando le somme investite che potrebbero essere attinte attraverso i fondi del POR e della eco-tassa.
Il processo invocato dal presidente Gabellone ora sarà avviato in sede di conferenza dei servizi, dove ogni ente interessato sarà chiamato a svolgere il proprio compito. 

«La riunione - ha commentato il sindaco Mellone - al netto dei tempi tecnici a questo punto necessari, è un punto di svolta nella vicenda, utile a dare finalmente la risposta di tutela della salute e di salvaguardia ambientale che i cittadini di Nardò e dei comuni limitrofi attendono da anni. Dopo tante parole, questo è il primo, autentico e concreto passo verso la messa in sicurezza della discarica».
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