Multe, è boom anche a Lecce:
al Comune un milione al mese

Multe, è boom anche a Lecce: al Comune un milione al mese
di Stefania DE CESARE
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Domenica 30 Aprile 2017, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 16:09
Dodici milioni in dodici mesi. Record di multe e boom di incassi per Palazzo Carfa. Nel 2016, infatti, il parcheggio "creativo" dei leccesi così come tutte le infrazioni al codice della strada hanno fruttato alle casse comunali ben 12 milioni di euro, circa un milione e mezzo in più rispetto allo scorso anno. Numeri negativi per le tasche degli automobilisti sempre più sanzionati e che negli ultimi tre anni hanno dovuto fare i conti con un aumento dei verbali per infrazioni alle regole della strada. I dati presenti nel rendiconto annuale dell'amministrazione, infatti, confermano il trend negativo delle multe, da più di tre anni sempre in costante crescita. «I numeri parlano chiaro - spiega il consigliere del Partito Democratico Antonio Torricelli -. Nel 2014 gli introiti per le sanzioni al codice della strada sono stati 8 milioni e 985mila euro. Nel 2015 aumentano di due milioni e arrivano a 10 milioni e 982mila, mentre nel 2016 aumentano ancora di circa 1 milione e mezzo, arrivando a 12milioni 267mila». Un tesoretto non da poco per il Comune e che non tiene conto di chi non paga le multe: «Al 31 dicembre 2016 ci sono 19 milioni di contravvenzioni non riscosse - aggiunge Torricelli -. Sono gli stessi revisori dei conti poi a sottolineare, nei rilievi presenti nel rendiconto, la scarsa capacità di riscossione da parte del Comune nel recupero dell'evasione e per le contravvenzioni».
 
Cifre da capogiro che confermano Lecce come «una tra le città dove si elevano più multe - aggiunge Torricelli -. Di certo non possiamo dimenticare la componente sociale: le multe non vengono rilevate senza motivo quindi i comportamenti scorretti da parte degli automobilisti ci sono. Dall'altra parte, però, da dieci anni a Lecce manca un piano sulla mobilità, non ci sono silos e le aree di sosta a pagamento non soddisfano le richieste».
Tra gli automobilisti più "tartassati" ci sono quelli multati per aver lasciato la propria vettura in divieto di sosta o in doppia fila. Comportamenti scorretti ma che, secondo alcuni, sarebbero dovuti alla carenza di posti auto in città. «Basta fare un giro nelle ore di punta per capire come la sosta a pagamento non è sufficiente per Lecce - afferma il consigliere del Pd -: tutte le strisce blu sono sempre occupate e non tutti gli automobilisti hanno il tempo o la pazienza di girare a vuoto per cercare un posto auto». Negli ultimi anni, infatti, Lecce ha dovuto rinunciare ad aree di sosta importanti come ex Enel, Carlo Pranzo ed ex Massa, con automobilisti "costretti" a cercare parcheggio anche all'interno del centro storico cittadino che con i suoi 431 posti auto divisi tra piazzette e borghi (dato emerso dalla planimetria prodotta dagli stessi uffici comunali) offre una valida alternativa alla sosta, a discapito della vivibilità e del decoro. «La responsabilità di queste multe è in gran parte dell'amministrazione comunale che in 20 anni non è riuscita a risolvere questo problema - sottolinea Torricelli -. E anche la Sgm ha le sue colpe, in quanto ha mancato nella sua mission più importante presente nel contratto firmato nel 2000, ovvero la realizzazione di tre silos per 1800 posti auto. Un progetto che si sarebbe dovuto realizzare con i 29 miliardi di lire di mutuo che la società avrebbe pagato proprio con i soldi degli introiti della sosta. Le condizioni per rescindere il contratto ci sono tutte, anche se il rapporto con Sgm scadrà il 31 dicembre del 2018». Presto, quindi, la gestione della sosta, oggi nelle mani di Sgm (società partecipata al 51% dal Comune di Lecce e al 49%
da soci privati) potrebbe anche cambiare faccia e magari invertire i numeri negativi delle sanzioni. «La prossima amministrazione - conclude Torricelli - avrà il dovere di migliorare la situazione, con una gestione pubblica del trasporto e una gestione in house della sosta. Già solo sbloccando ex Enel e i posti auto interni si può invertire la rotta e diminuire il numero delle multe».
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