Maxi residence, palazzine e terreni edificabili:
ecco come è cambiata Lecce

Maxi residence, palazzine e terreni edificabili: ecco come è cambiata Lecce
di Paola ANCORA
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Sabato 21 Gennaio 2017, 06:51 - Ultimo aggiornamento: 13:36
Il varo del Pug lungamente atteso segna un altro passo avanti. Non quello definitivo, però, visto che il Piano urbanistico generale dovrà ora andare in Giunta e poi in Consiglio.
Lunghi di anni di elaborazione del Piano, che arriva a rinnovare l’ultima pianificazione dello sviluppo urbano di Lecce datata 1983, non hanno impedito né che la città, nel frattempo, cambiasse moltissimo, né che si continuasse a costruire, in uno schema “disordinato”, proprio perché regolato da una programmazione che, a detta degli esperti e dei professionisti del settore, non è più né attuale né utile.
In questi anni di attesa del Pug è cambiato tutto: il centro storico, un tempo quasi disabitato, è stato riqualificato; la città ha conosciuto il boom turistico. E poi sono cambiate le necessità: c’è più traffico, un estremo bisogno di case, un patrimonio immobiliare in disuso e una periferia vasta, la cui espansione andrà “governata”.
È proprio nella cintura periferica della città che la Giunta Perrone, con il Piano delle alienazioni 2014-2016, ha immaginato nuove opzioni edificatorie e nuove vie per lo sviluppo urbanistico di Lecce.
Sono stati messi in vendita i due terreni vicini all’ex Masseria Tabacchi; la zona dove oggi sorge il mercato di Settelacquare, da abbattere e costruire ex novo; l’area di 13.105 metri quadrati in via della Cavalleria, che delimita da un lato - l’altro confine è la zona 167 B - una zona molto ampia, suddivisibile anche in lotti più piccoli e messa all’asta per 4 milioni di euro. La destinazione d’uso di questa zona è passata da F15 a F12, cioè “attrezzature civili di interesse comune”.
 
Poi c’è il lotto di via IV Novembre, dove insiste la Caserma Pico. E c’è - ancora - un terreno in via Chieti, adiacente alla parrocchia di San Massimiliano Kolbe, in vendita a tre milioni e 300mila euro. Il Consiglio comunale ha approvato quel Piano due anni fa, insieme con le 10 varianti urbanistiche previste per altrettanti terreni messi in vendita. Valore complessivo dell’operazione, 20 milioni e 800mila euro.
Le due grosse aree edificabili - una da due milioni e 700mila euro in viale della Libertà, per un totale di 13mila metri quadrati e a destinazione direzionale e commerciale e una vicina, in via Bari, per oltre 11mila metri quadrati, a destinazione residenziale - si aggiungono ai lotti di via Catanzaro, via della Cavalleria, via Cosenza, viale Roma e via Cremona, nella zona compresa fra viale Aldo Moro e la trax road.
Nonostante la bolla immobiliare degli anni passati e la crisi che ha colpito il comparto del mattone, a Lecce si continua a costruire. Nel 2015, dei 588 permessi a edificare presentati agli uffici dell’assessorato all’Urbanistica, una decina riguardano pro
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