E Danilo Murra, titolare di un negozio di arredamenti, conoscenti tra loro.
Il dialogo tra i due uomini si è fatto sempre più serrato, protraendosi per diversi minuti, fino a quando i due contendenti non sono usciti fuori dal negozio. E' qui che la lite ha raggiunto l’apice, attirando l'attenzione di diversi passanti e soprattutto del padre di Murra, che gestisce un'altra attività commerciale situata poco distante da luogo. L'uomo preoccupato per i risvolti che avrebbe potuto avere quel litigio, ha cercato di calmarli, poi però, arrivati a un passo dalla colluttazione, ha deciso di chiamare i carabinieri. Solo questa accortezza li ha convinti ad allontanarsi.
Situazione risolta? Neanche a pensarlo.
Pochi minuti dopo infatti Rizzo, accecato dall'ira, è ritornato davanti al negozio di Danilo Murra ed ha puntato contro la vetrina una pistola: ha esploso un colpo che, per fortuna, ha solo mandato in frantumi i vetri della porta d'ingresso. All'interno del negozio c’erano la moglie e la figlia di Murra, ma non sono rimaste ferite né dal proiettile e né dalle schegge di vetro. Per loro solo tanta paura.
Sparato quel colpo, l'aggressore ha tentato di scappare, in preda alla disperazione, dileguandosi nelle vie adiacenti. Ma i carabinieri della stazione di Novoli guidati dal maresciallo Lorenzo Cannizzo, erano già lì davanti e hanno fatto presto a intercettarlo. Lo hanno inseguito, bloccato e dichiarato in arresto, dopo aver sentito il parere del pubblico ministero di turno, Maria Rosaria Micucci. Difeso dall’avvocato Tobia Caputo, Rizzo risponde di spari in luogo pubblico, danneggiamento, tentate lesioni e porto illegale di pistola.