Otto comuni verso la fusione: «Uniti avremo solo vantaggi»

Otto comuni verso la fusione: «Uniti avremo solo vantaggi»
di Annalisa NESCA
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Venerdì 22 Aprile 2016, 06:44 - Ultimo aggiornamento: 14:36
Un consiglio comunale allargato agli 8 Comuni del Capo di Leuca in vista della futura fusione. L'appuntamento è per oggi alle 18.30 nella sala consiliare di Salve per proseguire il percorso intrapreso già da tempo nell'ottica della gestione associata di funzioni e servizi, nell'ambito dell'unione dei Comuni “Terra di Leuca”, e analizzare i vantaggi e gli svantaggi dell'accorpamento e di una fusione di quegli enti che compongono lo scacchiere del Capo di Leuca. Sembra ormai questa la strada da seguire, come sta accadendo già in molte zone d'Italia, dove i Comuni si mettono insieme, si fondono per migliorare l'efficienza dei servizi e ridurre le spese, e come stanno già facendo Presicce e Acquarica del Capo, i cui confini territoriali si sono ormai fusi da tempo e resta a dividerli solo un cartello che indica dove finisce un Comune e dove inizia l'altro. 
 
L'idea di mettere insieme ben 8 Comuni è comunque qualcosa che va oltre queste realtà. Nella testa dei promotori c'è la nascita di una città del Capo di Leuca che per numero di abitanti, circa 35mila, diverrebbe la seconda in provincia di Lecce. Il perimetro ideale comprende i Comuni dell'unione “Terra di Leuca”: Salve, Morciano di Leuca, Gagliano del Capo, Corsano, Alessano e Tiggiano, a cui si aggiungerebbero Patù, uscito lo scorso anno dall'unione, e Castrignano del Capo, che ancora oggi rientra nell'unione Thalassa Tricase-Castrignano. Uno step importante di questo percorso è stato il convegno organizzato a Leuca nel marzo scorso dall'associazione “Gariga”, che ha visto la partecipazione di amministratori e dirigenti degli enti pubblici, in cui sono state messe a fuoco le opportunità che la fusione di Comuni potrebbe apportare sul territorio e sulle popolazioni interessate.
Al consiglio comunale di oggi, in cui si discuterà nello specifico del trasferimento delle funzioni all'unione, è stato invitato il professor Luigino Sergi che illustrerà i vantaggi e gli svantaggi dell'accorpamento e di una futura fusione.
«Fino a poco tempo si era parlato solo di accorpamento di funzioni e servizi – spiega il sindaco di Salve Vincenzo Passaseo, attuale presidente dell'Unione – ma gli obblighi di gestione associata in capo ai Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti spingono ormai in quella direzione. Allargare tale possibilità anche a Patù e Castrignano del Capo permetterebbe di includere sotto un unico nome tutto il territorio del Capo di Leuca». 

Lo step successivo sarà il passaggio nei singoli consigli comunali sul trasferimento delle funzioni all'unione per poi passare parola alla popolazione, con un referendum, sulla possibilità di fusione. «Sono convintissimo – prosegue Passaseo – che una decisione in questo senso porterebbe solo vantaggi, sia in termini economici che di efficienza nell'erogazione dei servizi. Inoltre si avrebbero maggiori possibilità di intercettare finanziamenti statali e comunitari, perché un conto è presentarsi come piccolo Comune, un conto è essere una realtà di oltre 30mila abitanti».
La realtà che verrebbe fuori dalla fusione di 8 Comuni porterebbe infatti intorno ai 35mila abitanti. La fusione porterebbe un aumento dei trasferimenti statali rispetto ai singoli Comuni. La legge infatti prevede l'erogazione di un contributo straordinario statale per 10 anni a decorrere dalla fusione e di un contributo straordinario regionale, oltre ad una serie di agevolazioni in ambito di bilancio, assunzione di personale e non solo. Inoltre si potrebbero avere vantaggi dal punto di vista della gestione dei servizi, minori costi di struttura grazie alle economie di scala, l'esenzione per un certo periodo del rispetto del Patto di Stabilità, che consentirebbe di fare investimenti nell'ambito della progettazione.
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