Pd al confronto interno: per Lecce regge l’ipotesi Stefàno

Pd al confronto interno: per Lecce regge l’ipotesi Stefàno
di Paola COLACI
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Venerdì 29 Luglio 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 18:10

Amministrative a Lecce, il timer del centrosinistra in vista di maggio 2017 è stato azionato. Lunedì prossimo direzione comunale e provinciale del Pd. Poi a settembre “stati generali” della coalizione con Udc e Puglia in Più per fare il punto su alleanze, programmi. Ma anche e soprattutto per provare a tracciare il profilo del successore di Paolo Perrone a Palazzo Carafa. Su questo fronte l’ipotesi delle primarie resta ancora in piedi. Anche se l’idea che democratici e forze di coalizione possano fare sintesi sulla figura del senatore Dario Stefàno continua a prendere corpo e a rafforzarsi.
E non è escluso che la questione venga affrontata già lunedì prossimo in sede di direzione comunale e provinciale del Pd. Per il 1° agosto, infatti, il segretario provinciale Salvatore Piconese e il segretario comunale Fabrizio Marra hanno convocato i vertici provinciale del partito e gli esponenti democratici di Lecce città. «Da questo incontro scaturirà un documento che traccerà la linea politica del partito in vista delle amministrative nel capoluogo», ha fatto sapere nei giorni scorsi Piconese. Un incontro riservato solo ai democratici, dunque, nell’ambito del quale sarà affrontato in via preliminare anche il nodo candidature. Quelle a marchio Pd in primis. E su questo fronte un aspirante sindaco per il partito si è già fatto avanti. Il consigliere regionale Sergio Blasi, infatti, da mesi continua a ribadire la sua volontà a scendere in campo in qualità di aspirante sindaco a Lecce invocando le primarie. E nei giorni scorsi il segretario provinciale del partito ha invitato l’ex sindaco di Melpignano a farsi avanti ufficialmente proponendo la sua candidatura alla direzione provinciale a comunale del partito. «Così finalmente ne se ne potrà discutere in maniera ufficiale» ha detto Piconese. Schermaglie interne a parte, se in sede di direzione congiunta dovesse passare la “linea Blasi” a giocarsi la partita delle primarie di partito potrebbero essere anche il renziano Paolo Foresio, il consigliere comunale Sergio Signore e il segretario cittadino Marra. Al momento, però, non è esclusa neppure delle primarie di coalizione. E in questo caso alle urne potrebbe presentarsi lo stesso Stefàno. I ben informati, tuttavia, sono già pronti a giurare che il leader della “Puglia in Più” possa essere impalmato candidato sindaco del centronistra senza bisogno di passare attraverso la consultazione elettorale di novembre.
Su questo punto, però, il senatore leccese non si sbilancia. Per il momento si limita a “benedire” gli stati generali del centrosinistra che la segreteria provincia di Via Tasso ha in mente di convocare già per inizio settembre. «Sicuramente la Puglia in Più ci sarà - fa sapere Stèfano -. Condivido la necessità di Piconese di disegnare un tavolo di coalizione per capire con quale squadra ci apprestiamo ad affrontare una sfida certamente ambiziosa tanto a Lecce quanto in provincia. Una volta convocato il tavolo, soprattutto in relazione al capoluogo dovranno essere fissati gli obiettivi principali che si intendono realizzare». E le ipotesi di candidature? «La scelta del candidato, ovviamente, avverrà in una fase successiva e dovrà contare sulla massima intesa di tutti i partecipanti al tavolo del centrosinistra - chiarisce Stefàno -. Per questo ritengo che le autocandidature siano intempestive. Occorre, piuttosto, lavorare alla costruzione di un’alleanza robusta che risulti autorevole e vincente. Bene ha fatto il Pd, principale partito della coalizione, a immaginare che il percorso prenda avvio proprio dalla costruzione del programma. Un percorso che dovrebbe essere abbastanza rapido e credibile». Il senatore, infine, tanto a sinistra quanto al centro traccia i confini della coalizione di centrosinistra che lui immagina si possa costruire per Lecce: «Secondo il mio punto di vista, lo schema dovrebbe essere quello del centrosinistra che governa in Regione - chiarisce il senatore -. Da qui non si può prescindere. Ciò non significa mutuare a Lecce il modello regionale ma guardare a quell’esempio come punto di partenza. La coalizione non si costruisce come un gioco dell’oca». P.Col.

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