Littorina troppo piccola: in 100 restano a terra. Turismo, è stagione caos

Littorina troppo piccola: in 100 restano a terra. Turismo, è stagione caos
di Paola COLACI
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Lunedì 25 Luglio 2016, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 17:16

Avere la “sfortuna” di arrivare in stazione a Lecce di domenica e restare con le valige in mano sul binario in attesa di un treno locale per Gallipoli che non passerà mai. O magari, riuscire a salire a bordo di un vagone Fse che porta nella Perla dello Jonio e accorgersi che quei cinque chilometri che separano la stazione gallipolina dalla Baia Verde, capitale delle case vacanza 2016, bisognerà percorrerli a piedi perché le Ferrovie del Sud Est hanno deciso di sospendere le corse proprio a metà giugno.
Nell’estate salentina dei record accade anche questo. E, purtroppo, accade sempre più spesso. Il boom di presenze turistiche, previsto e annunciato a più riprese da enti e istituzioni già in primavera, è arrivato. Ma ancora più puntuale è giunta la solita valanga di criticità sul fronte dei trasporti e della mobilità estiva con cui questa terra fa i conti da anni.
 

Denunce e segnalazioni piovono da più parti. E a ben guardare, si assomigliano tutte. Eppure nei fatti non cambia nulla. Ecco allora che la nuova denuncia dell’associazione “Rotaie di Puglia” va a sommarsi ad altre centinaia raccolte dall’inizio di giugno nel “faldone della vergogna” del Salento da record. E come già accaduto a decine di altri vacanzieri, anche sabato mattina un centinaio di turisti in attesa del treno Fse per Gallipoli sotto il sole del sesto binario della stazione leccese si sono trovati davanti una scena quasi demenziale. «Con i treni a lunga percorrenza provenienti da Milano e Torino sono arrivati centinaia di turisti aventi quasi tutti destinazione Gallipoli - denuncia Luigi Mighali, presidente dell’associazione - Ad attenderli, tuttavia, non vi era un convoglio idoneo ma una solitaria automotrice con una capienza massima di circa 70 posti. Risultato? Molti viaggiatori con il rischio di restare a terra».

É vero, il treno è stato sostituto con un convoglio più moderno. Ma il cambio in corsa è costato un’attesa di almeno mezz’ora a chi immaginava di giungere a destinazione in non più di 40 minuti. Ma tant’è. Una volta giunti a Gallipoli, in molti hanno chiesto informazioni sugli orari del treno per Baia Verde, proprio lì dove avevano prenotato il B&b per le vacanze. Nessun treno. Fse già dall’inizio di giugno ha soppresso la fermata per la zona delle spiagge e dei lidi. La sosta rientrava nella linea invernale Gallipoli-Casarano e chiuse le scuole, è saltata anche la fermata. E poco importa se in città ci sono già miglia di turisti che chiedono un collegamento per la zona. «A molti non resta che percorrere chilometri a piedi e con le valige in mano» - tuona Mighali.

Alla lunga lista delle carenze, infine, si aggiunge anche l’attesa di coloro che ieri mattina speravano di raggiungere Gallipoli a bordo della nuova linea domenicale di Fse. Un servizio a cui, come ha confermato l’assessore regionale al Turismo Loredana Capone, l’assessore ai Trasporti Giovanni Giannini e i vertici di Fse starebbero lavorando nel tentativo di garantire almeno quattro corse giornaliere lungo la direttrice ionica.

Ma anche questo tentativo, almeno ieri, sembra essere andato a vuoto. Nessun treno della domenica. E se tutto va bene, se ne riparlerà domenica prossima. Quando il calendario segnerà il 31 luglio, in pratica.

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