Cassonetti interrati: otto "isole" per chi non usa i bidoncini. E 800 evasori si autodenunciano

Cassonetti interrati: otto "isole" per chi non usa i bidoncini. E 800 evasori si autodenunciano
di Paola Ancora
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Giovedì 26 Novembre 2015, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 18:21
Otto isole ecologiche. O, meglio, otto “cassonetti interrati”, per conferire quale tipo di rifiuto si vedrà più avanti. Certo è che questi siti serviranno a potenziare il servizio porta a porta, affiancando il normale servizio effettuato dalla Monteco casa per casa, negozio per negozio. Serviranno cioè ad evitare, specialmente nelle zone più densamente popolate della città e dove insistono un elevato numero di condomini, che i cittadini si vedano costretti a tenersi la spazzatura in casa. O che, peggio, qualcuno decida di abbandonarla per strada, nelle aiuole, in periferia, come pure accade.

Per le prime otto isole «è stata già richiesta la concessione edilizia» spiega il responsabile dell’esecuzione del contratto con Monteco, Lillino Gorgoni, funzionario comunale. «Altre dieci saranno realizzate poi – continua – nel centro città, da piazza Mazzini a piazza Ludovico Ariosto, ma in questo caso l’esatta collocazione deve ancora essere deliberata». A decidere dove verranno realizzate le isole sarà la commissione che riunisce attorno allo stesso tavolo, insieme a Gorgoni, anche i responsabili del settore Lavori pubblici, Ambiente, Urbanistica, la Municipale e un rappresentante della ditta che si è aggiudicata l’appalto milionario del “porta a porta”.

Il luogo dove interrare i primi otto cassonetti, intanto, è stato già individuato, al punto che l’iter autorizzativo è partito. Uno di questi è stato già realizzato e inaugurato e si trova in piazza Modena, al quartiere Stadio. Altri due, invece, verranno costruiti al quartiere Santa Rosa: uno, in piazza Carmelo Bene, all’angolo di via della Lira italiana, e l’altro in piazza Indipendenza. Al rione Salesiani, che affianca Santa Rosa e ne fa parte, il cassonetto interrato si troverà in piazzetta Cardarelli, all’angolo con via Michele Viterbo. In piazza Palio, la colonnina che indicherà la presenza del cassonetto si troverà vicino al palazzetto dello Sport: sarà sufficiente inserire il badge elettronico per far “riemergere” il cassonetto e conferire i sacchetti dell’immondizia. Ancora.

Un’altra isola ecologica sorgerà vicino al mercato ortofrutticolo di Settelacquare, su viale Aldo Moro, più precisamente accanto al mercato multietnico. In zona San Guido ci sarà un altro cassonetto, in via De Pace all’angolo con via Giaquinto. L’ultima sarà in via Paolo VI, quartiere Stadio. Si tratta di isole destinate inizialmente esclusivamente alla raccolta di pannolini e pannoloni, «ma francamente – aggiunge il responsabile dell’esecuzione del contratto Gorgoni – sembra uno spreco realizzarne 20 tutte a questo scopo». Ed è per questo che le isole serviranno a potenziare la raccolta, a garantire ai cittadini una ulteriore possibilità di conferimento dei rifiuti, evitando e scoraggiando quanti, una volta spariti i cassonetti verdi dell’indifferenziato, abbandonano la spazzatura per strada, incorrendo peraltro in multe salatissime - dai 300 ai 1.000 euro - previste dal Regolamento comunale.

Non solo. «A breve – continua Gorgoni – saranno inaugurati anche i Centri comunali di raccolta per i rifiuti differenziati, in viale dello Stadio e in viale Francesco Marzano, che si aggiungeranno al centro già operativo su viale Grassi». Intanto il “porta a porta” procede e dopo l’avvio, il 23 novembre scorso, al quartiere Santa Rosa, il prossimo lunedì 30 sarà la volta dei Salesiani. I residenti si armino di buona volontà e impegno, ricordando che le informazioni utili ad effettuare una corretta differenziata sono disponibili tanto sul sito internet di Monteco lecce.montecosrl.it o chiamando il numero verde 800.801.020.

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Differenziare i rifiuti aiuta a combattere l’evasione fiscale. Ed è infatti proprio con l’avvio del servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, il 4 maggio scorso, che 875 cittadini che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti si sono visti costretti ad autodenunciarsi.

Perché per ritirare da chiesetta Balsamo, dove la ditta Monteco ha stabilito una sorta di suo “quartier generale”, il kit comprensivo di materiale informativo e bidoncini per separare la carta dalla plastica, il vetro dall’organico, è necessario, fra le altre cose, anche presentare il cedolino di versamento della Tari, la tassa sull’immondizia.

Il nuovo servizio “porta a porta”, dunque, pur fra le difficoltà che accompagnano questa rivoluzione per Lecce e i suoi abitanti, servirà anche a questo: ad illuminare le zone d’ombra, ancora troppe, e far emergere chi fino a oggi non ha pagato. E non si tratta di pochi casi isolati. Anzi.

Già nel 2011, come spiega l’assessore ai Tributi e al Bilancio di Palazzo Carafa, Attilio Monosi, gli uffici comunali hanno proceduto a stimare gli evasori totali della Tari (all’epoca Tarsu e poi Tares ndr).

«Abbiamo effettuato dei controlli a campione - dice Monosi - concentrandoci soprattutto fra le utenze condominiali ed è risultato che la percentuale di evasione, fra palazzi epalazzine della città, viaggia oltre il 10%».

Parliamo di circa 56mila utenze, «delle quali 30mila domestiche» precisa ancora l’assessore, cioè relative ad abitazioni di uso civile e non a uffici o negozi. «La percentuale di evasori totali della Tari sulle 30mila utenze domestiche è quindi pari a circa 3.000 unità» calcola Monosi.

Gli 875 evasori scovati grazie al “porta a porta” e che si sono autodenunciati equivalgono a circa un terzo del totale. «Il resto è emerso ed emergerà - continua l’assessore - grazie ai controlli e alla lotta all’evasione fiscale, che fino a oggi ci ha visti impegnati soprattutto sui grandi evasori e i grossi nodi su questo fronte. L’avvio della raccolta differenziata “porta a porta”, invece, ci permette di scovare i piccoli evasori».

Un contributo, quello all’evasione dato dal nuovo servizio di raccolta, da non sottovalutare perché «ogni volta che si ritira il kit per la differenziata e qualcosa non quadra - spiega l’uomo dei conti di Palazzo Carafa - vengono messi in moto processi di accertamento e verifica dei dati contenuti nell’Anagrafe fiscale e così riusciamo poi a risalire e a recuperare anche il pregresso».

I cittadini che non fossero ancora in regola con il pagamento della Tari, quindi, sappiano che hanno la possibilità di autodenunciarsi «usufruendo del pagamento a rate di quanto dovuto - conclude Monosi -. Con questo iter rintracceremo tutti i piccoli evasori, 875 sono tanti, ma ce ne sono ancora molti altri. Ed è arrivato il momento che ognuno faccia la sua parte», sia sul fronte fiscale che su quello della tutela e del rispetto dell’ambiente.