Rabbia sulla 275, nuovi blocchi: «Ora i politici si sveglino»

Rabbia sulla 275, nuovi blocchi: «Ora i politici si sveglino»
di Maurizio TARANTINO
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Lunedì 29 Agosto 2016, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 15:37

Strada bloccata e operai ancora in mobilitazione sulla 275. La protesta dei 121 lavoratori del Gruppo Palumbo licenziati nelle scorse settimane dall'azienda non si placa: sono pronti ad azioni più vigorose se non verrà trovata una soluzione che dia respiro alle famiglie. Il presidio sulla Maglie-Leuca appena fuori Scorrano va avanti ad oltranza con turni di otto ore: dalle 7 alle 15 la mattina, dalle 15 alle 23 il pomeriggio e dalle 23 alle 7 la notte.
Una protesta vigorosa ma ordinata messa in campo con l'aiuto delle forze dell'ordine che controllano la zona in maniera molto discreta: i blocchi, attuati solo durante il giorno, durano una decina di minuti, impedendo alle macchine dirette a Leuca o a Maglie di procedere speditamente. E da parte degli automobilisti, sfiancati dal caldo d'agosto, non c'è rabbia, ma attenzione a problematiche che investono in maniera diretta un territorio piagato dalla disoccupazione e che aggiungono nuovi tasselli alla disperazione quotidiana di tante famiglie. «Non c'è conflitto, siamo tutti dalla stessa parte», dicono i viaggiatori, accomunati dalla presenza su una strada, la 275, da decenni al centro delle cronache e oggetto di contese senza fine.
 

 


I lavoratori sembrano scusarsi dei disagi, ma vanno avanti, chiedono attenzione per quanto sta succedendo, chiedono solidarietà a chi passa dando uno sguardo sfuggente, esprimendo il dramma di un futuro negato e ridotto in cenere. «Non vedo mia moglie da giorni - aveva confessato Marcello Fasiello, portavoce dei dipendenti nei giorni scorsi - perché a volte faccio il doppio turno. Stiamo vivendo in condizioni di fortuna, per mangiare ci arrangiamo con qualche biscotto, frise con il pomodoro, sino a quando non torniamo a casa. Per dormire ci ripariamo nelle tende e dormiamo a turno perché c'è sempre uno di noi a vigilare sulla sicurezza di tutti». Per i lavoratori l'immobilismo della politica e la scelta di Anas di mettere in discussione l'affidamento dell'appalto della statale 275 e il cantiere di un'opera pubblica importante per lo sviluppo del territorio e per la sicurezza stradale, è stato un colpo al cuore per un futuro improvvisamente cancellato. Per chi protesta la via d'uscita è nelle mani del Governo e di Anas, ma il tempo stringe e se non ci saranno novità l'alternativa sarà lasciare il presidio di Scorrano per andare direttamente a Roma: «I politici facciano una mossa eclatante - spiegano alcuni occupanti - si incatenino negli uffici dell'Anas fino a quando non si troverà una soluzione che tenga conto di quello che è diventata la nostra vita».

La disperazione è tanta e si legge negli occhi di chi non ha più fiducia in nulla: ormai i progetti sono stati approvati da oltre vent'anni, senza nessuna novità sostanziale. Un discorso in cui rientra anche la Regionale 8, in origine Circumsalentina, realizzata solo in maniera parziale, per poche centinaia di metri: poi un nuovo stop. La costruzione dell'arteria, affidata al gruppo Palumbo, sembrava potesse essere uno spiraglio per evitare i licenziamenti, invece non c'è stato neppure il tempo di illudersi. I due appalti sono del valore complessivo di 350 milioni di euro, abbastanza per dare fiato ad un comparto in difficoltà da ormai diversi anni. La protesta ha avuto inizio lo scorso 18 agosto quando, alle prime luci del giorno, gli operai licenziati si sono accampati sulla Maglie-Leuca, allo svincolo per Scorrano. E ieri la nuova iniziativa spontanea, che segue quelle dei giorni scorsi, e che, nella sostanza, chiede che sia assegnato l'appalto del raddoppio della strada e che l'opera venga al più presto cantierizzata. La 275, da tempo in preda ai contenziosi, è finita sotto la lente d'ingrandimento dell'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione, che in un report ha evidenziato le criticità di un progetto che, in origine, avrebbe dovuto cambiare, in meglio, la viabilità fino al Capo di Leuca, con più sicurezza e maggiore velocità. Per i manifestanti il gruppo Palumbo avrebbe vinto nel maggio scorso un ricorso al Consiglio di Stato contro la precedente assegnazione dei lavori di ammodernamento della statale 275, ma l'Anas non avrebbe proceduto ancora a riassegnare l'appalto. I lavoratori chiedono che il Governo, attraverso il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, decida il commissariamento dell'Anas se quest'ultima dovesse ancora tardare ad affidare i lavori.


 

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