Gabellone: «Tende a Roma per la 275»

Il presidente della provincia di Lecce Antonio Gabellone
Il presidente della provincia di Lecce Antonio Gabellone
di Paola COLACI
4 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Agosto 2016, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 12:16
Nuova “marcia” sulla statale 275 contro l’ipotesi che Anas faccio un passo indietro su progetto e cantiere? Per il centrodestra salentino ora è meglio marciare su Roma. «Andiamo a mettere le tende dal presidente di Anas per ribadire la necessità di realizzare l’opera e per capire le reali intenzioni dell’azienda». Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone indica la nuova rotta al Salento che da 25 anni attende la Maglie-Leuca. E mentre il centrosinistra e i sindaci del Capo di Leuca si preparano alla una nuova manifestazione-occupazione di questa mattina insieme ai lavoratori licenziati dal gruppo Palumbo, Gabellone inverte la direzione. Certo, il coordinatore provinciale dei CoR considera ogni iniziativa politica a loro sostegno auspicabile e importante in questa fase, ma ricorda «come tutti abbiano preso parte a iniziative di ogni genere in quel lembo di territorio importante per l’intero Salento». E su questo fronte sono state coinvolte associazioni, partiti e varie realtà. Persino la curia vescovile guidata da monsignor Vito Angiuli. Eppure questa mobilitazione tanto ampia non sembra aver sortito scarsi risultati pratici, secondo il presidente.

Ecco perché ora occorre cambiare obiettivo. «Bisogna andare a Roma, magari mettere le tende, dal presidente dell’Anas, perché, insieme al presidente Michele Emiliano, agli assessori e ai consiglieri regionali del Salento, ai parlamentari, ai consiglieri provinciali, ai sindaci e agli amministratori del territorio, si possa avere un faccia a faccia risolutivo per ribadire la necessità di realizzare l’opera e per capire le reali intenzioni dell’azienda, soprattutto in termini di tempi di cantierizzazione del raddoppio».
In ballo, secondo il numero uno di Palazzo dei Celestini, non c’è solo il rischio di perdita dei finanziamenti. Ma anche e soprattutto «la perdita di credibilità davanti alla gente che percepisce oramai in maniera evidente l’inutilità delle iniziative che si stanno ripetendo senza nessuno sbocco».

Se Gabellone punta a Roma, il consigliere delgato ai Trasporti Renato Stabile è già pronto a mettere in strada i pullman. «Bisogna andare a Roma davanti agli uffici del Ministero e di Anas. Metteremo a disposizione i bus e porteremo nella capitale gli operai licenziati ma anche tutti quei cittadini che non sono più disposti ad attendere altri 20 anni per vedere realizzata un’arteria fondamentale per il Salento»incalza Stabile.
E a invocare più fatti e meno parole è anche l’onorevole fittiano Roberto Marti. Il parlamentare ironizza sulla presenza al presidio dei lavoratori licenziati di diversi rappresentanti del centrosinistra regionale e del governo. «Gli stessi che, a conti fatti, sono veramente gli unici a poter smuovere la situazione e soingere Anas ad assegnare i lavori per il completamento dell'opera». Anche secondo Marti l'appalto da 288 milioni di euro sembra essere tornato nuovamente tornato in discussione. «E ritenendoci lontani da inutili comizi e riunioni di piazza, siamo pronti a incatenarci se non riusciremo in tempi stretti a venire a capo della situazione».

Una pesante stroncatura alle iniziative del centrosinistra arriva anche da Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera. «La telenovela della 275 Maglie-Leuca si sta purtroppo arricchendo di un nuovo capitolo - incalza - da giorni vanno in scena marce e guerre mediatiche tra fazioni di esponenti salentini del Pd che pur di alzare fumo, auspicano questa o quella soluzione. Il Pd è partito di governo in Italia e in Puglia, quindi piuttosto che perdere tempo, marciare, auspicare, pontificare, arringare folle di cittadini e lavoratori, ricordi al suo Governo, e in particolare al ministro Delrio, di onorare gli impegni più volte assunti». L’onorevole fittiano ricorda come, rispondendo proprio alle interrogazioni dei CoR in Parlamento, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio avrebbe ripetutamente confermato che è volontà del Governo procedere al raddoppio della statale, aprire subito e cantieri e, eventualmente, anche nominare un commissario per velocizzare l'iter. Un modello che ricalca da vicino quello del Mose e di Expo. «E la Regione, che fin dalla Giunta Fitto finanzia l'opera quasi per il 50%, smetta anch'essa di auspicare e pretenda dal Governo l'immediato avvio dei lavori, con ovvii e più volte ricordati benefici anche dal punto di vista occupazionale - chiosa Palese - La sinistra pugliese una volta tanto passi dalle parole ai fatti e si adoperi affinchè la statale della morte diventi un cantiere e si proceda finalmente alla realizzazione della strada».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA