Poste, caos e proteste: «Primi indennizzi per ritardi e disagi»

Poste, caos e proteste: «Primi indennizzi per ritardi e disagi»
di Serena COSTA
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Mercoledì 1 Febbraio 2017, 15:43
Ritardi nella consegna di lettere e raccomandate e ora promettono battaglia anche le associazioni dei consumatori leccesi ripetutamente contattate dall’utenza esasperata per i disagi.
La novità: ci sono già i primi indennizzi per gli utenti di Poste, derivanti dai ritardi con i quali sono state recapitate le bollette di luce, gas e telefono. Piccoli risarcimenti, ma significativi. Ma, in ogni caso, una svolta dopo le centinaia di segnalazioni delle ultime settimane. In prima linea c’è l’Adoc che in questa fase sta dando una mano ai consumatori per ottenere gli indennizzi derivanti da fatture scadute e anche da posta a firma non consegnata per tempo.

Il modello del “recapito a giorni alterni”, attivato da Poste anche nel Salento a partire dal primo agosto scorso, ha infatti portato alla giacenza di 4 tonnellate di posta ordinaria e a 30mila raccomandate inesitate. Nelle ultime settimane, Poste è corsa ai ripari, con 10 unità di personale aggiuntivo al giorno, ma gli effetti degli annosi ritardi si stanno ancora ripercuotendo sugli incolpevoli cittadini, che avrebbero avuto diritto a un servizio efficiente e di qualità.
Le fatture di luce e gas arrivate con estremo ritardo, infatti, hanno comportato in diversi casi il depotenziamento della fornitura nelle case di molte famiglie salentine: laddove le bollette non risultano pagate per tempo o per niente, prima di procedere al taglio vero e proprio del servizio, le aziende che forniscono i servizi essenziali effettuano una riduzione dell’erogazione. Le famiglie si accorgono della riduzione perché il contatore della luce salta non appena accendono un elettrodomestico che consuma di più, come la lavatrice o il phon.

E Adoc Lecce è al lavoro proprio su questo, nelle ultime settimane, per far ottenere numerosi indennizzi a quelle famiglie che incolpevolmente non hanno pagato le bollette: «Stiamo facendo in modo di far ottenere rimborsi spese a quelle famiglie che hanno subìto il depotenziamento dell’erogazione dell’energia elettrica – spiega Alessandro Presicce, di Adoc Lecce –. Per il depotenziamento e il ripotenziamento successivo al saldo delle bollette arretrate, l’azienda dell’energia elettrica addebita all’utente tra i 60 e i 70 euro. Stiamo intervenendo col gestore per fare presente che la posta non è ricevuta e che l’utente ha diritto perciò al rimborso. Inoltre, Poste riconosce, su apposita richiesta, il diritto all’indennizzo per la posta a firma che sia arrivata con ritardo: per esempio, è riconosciuta la somma di 28 euro per ciascun telegramma non consegnato entro il primo giorno lavorativo. Nessun indennizzo è previsto, invece, per la posta ordinaria».
Codacons Lecce, poi, promette una diffida all’azienda pubblica del recapito: «Vogliamo diffidare Poste – spiega l’avvocato Piero Mongelli, coordinatore provinciale dell’Ufficio legale di Codacons Lecce – in base all’articolo 140 del Codice del consumo: i consumatori possono diffidare quegli enti pubblici che non svolgono il servizio secondo standard di qualità ed efficienza, proprio come avrebbe dovuto fare l’azienda pubblica del recapito. Obiettivo finale è quello di presentare poi un ricorso al Tar, con cui censurare il comportamento inefficiente di Poste e procedere con la nomina di un commissario ad acta. Ai cittadini chiedo di comunicare i disservizi subiti alle nostre mail di Codacons o alla nostra pagina Facebook».

E a proposito di posta ordinaria, il presidente del Comitato leccese, Emanuele Vilei, propone di reintrodurre la timbratura della corrispondenza, sia in partenza sia in arrivo nel giorno della consegna: «Se l’utente ha pagato in ritardo, perché in ritardo ha ricevuto la busta contenente la bolletta, non può dimostrarlo, perché sulla busta manca sia il timbro postale di partenza sia quello di recapito all’utente. Eppure, l’ente gestore addebita la multa anche se non può dimostrare di aver spedito la bolletta in tempo utile per la consegna da parte delle Poste, perché manca il timbro di partenza e le Poste non possono dimostrare di aver recapitato la bolletta prima della scadenza di pagamento».
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