Il treno passa e le sbarre rimangono alzate: tragedia sfiorata

Il treno passa e le sbarre rimangono alzate: tragedia sfiorata
di Daniela PALMA
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Martedì 23 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 12:35
Passa il treno delle Fse, ma le barre del passaggio a livello non si abbassano. Una tragedia sfiorata, nuovamente, solo per un soffio. Ma a Parabita è già il terzo episodio in pochi mesi, oltre ai casi analoghi registrati nelle scorse settimane a Galatone e Carmiano. La questione arriverà ora in Parlamento con un'interrogazione del senatore Francesco Bruni (CoR) al ministro dei Trasporti Graziano Del Rio, al quale in queste ore ha scritto anche il sindaco di Parabita, Alfredo Cacciapaglia, stanco degli appelli inascoltati alla dirigenza Fse.
L'incidente - l'ennesima roulette russa graziata dalla sorte - è avvenuto nella prima mattinata di ieri all'imbocco della provinciale per Alezio. Nessuna conseguenza, fortunatamente, per gli automobilisti nei paraggi. È stato lo stesso macchinista del treno, allertato dal via vai sulla linea ferrata, a notare che le barre del sistema automatico erano ancora alzate e le luci del semaforo spente. Così è riuscito a fermare il convoglio a pochi metri dall'incrocio. È intervenuto anche un passante che, accortosi dell’arrivo del treno, si è precipitato a bloccare le auto, consentendo poi al treno di proseguire la sua corsa verso Matino.

Infuriato il primo cittadino di Parabita, che ha scritto al ministero delle Infrastrutture, oltre che al commissario straordinario Fse, Andrea Viero, al direttore dell'esercizio, Giuseppe Formica, e al Prefetto Claudio Palomba. «Non posso che esprimere - si legge nella nota - tutto il mio disappunto e la mia delusione: evidentemente i solleciti dell'11 maggio e del 9 giugno scorsi, quando segnalavo la pericolosità della stazione e dei passaggi a livello totalmente abbandonati sono stati inutili. Certamente qualcuno che doveva vigilare dopo le nostre denunce non ha vigilato. Per questo - continua - cominceremo un'altra battaglia anche mediante un esposto alla Magistratura perché si valuti se vi siano responsabilità anche penalmente rilevanti sul mancato controllo a quanto più volte denunciato".

Problema nel problema, poi, la stazione priva di ogni presidio e lasciata nelle mani dei vandali e dell'illecito, con losche faccende perpetrate sia di notte che di giorno tra locali e pertinenze esterne. Per questo il primo cittadino ha invocato l'immediato ripristino del presidio del personale di servizio. «Mi permetto di ricordare che Parabita conta quasi 10mila abitanti, è sede di licei con un grande afflusso di studenti da tutta la provincia e sede legale del più importante polo bancario di Puglia», ha sottolineato Cacciapaglia. Del problema si è fatto carico anche il senatore CoR Francesco Bruni: «È una vicenda inquietante che riguarda tutto il Salento, la cui sicurezza è evidentemente in balìa della sorte. Già da domani predisporrò gli atti necessari per interpellare il ministro dei Trasporti, un interlocutore importante anche in vista della fusione tra Fse e Ferrovie dello Stato».

Sul fatto intervengono anche le minoranze parabitane, pronte a contestare il declassamento della stazione a semplice fermata automatizzata, telecomandabile dal Dirigente Centrale Operativo con sede nella stazione di Nardò Centrale. «Se c'era una città che meritava di mantenere la propria stazione quella era certamente Parabita, forte di una comunità scolastica che Matino e Tuglie non hanno», accusa Alberto Cacciatore, segretario Udc, dati alla mano. «Dobbiamo pretendere la restituzione della nostra stazione, quale struttura presidiata e capace di erogare tutti i servizi esistenti, anche per tutti quei ragazzi che tra poco ritorneranno sul treno per raggiungere le scuole».

 
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