Passaggi a livello a rischio: ecco la mappa delle criticità

Il passaggio a livello di Parabita
Il passaggio a livello di Parabita
di Daniela PALMA
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Domenica 28 Agosto 2016, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 12:57
La “marcia a vista” non può essere la panacea di tutti i mali, né una prassi per prendere sotto gamba malfunzionamenti e disservizi. Perché è vero, ci sono passaggi a livello non sicuri che vanno subito monitorati e sistemati. È quanto si legge tra le righe dell’impegno assunto dal commissario straordinario delle Ferrovie Sud Est, Andrea Viero, durante l’ultima visita nel Salento a seguito dell’allarme per il crescente numero di sbarre dei passaggi a livello che non si abbassano al passaggio del treno.
Tre, tra incontri formali e sopralluoghi, le tappe del suo giro di ricognizione passato per Gallipoli, Parabita e Galatone. Molti di più i punti caldi nei quali il numero uno dell'azienda di via Amendola si troverà ad operare, per placare un malcontento che negli ultimi mesi ha assunto i contorni di una psicosi. Ed è sempre meno raro ormai imbattersi in automobilisti che nell'attraversare un incrocio con la via ferrata rallentano la propria corsa o fermano il veicolo, guardandosi intorno con aria sospetta. Nessuna tragedia da piangere, per fortuna, ma comunque tante, troppe segnalazioni di sbarre rimaste aperte durante il transito dei treni e un ancor più grande rischio per la sicurezza dei passeggeri, dei lavoratori e degli utenti della strada.

La mappa dei nervi scoperti, a voler localizzare su carta i passaggi a livello problematici delle Fse, è piuttosto fitta, soprattutto considerando che in alcuni Comuni lo stesso episodio si è ripetuto diverse volte. È il caso di Galatone, per rimanere solo all'ultimo in ordine di tempo. Mercoledì scorso, intorno alle 20, le sbarre del passaggio a livello sulla Provinciale 90 sono rimaste aperte. «È una strada trafficatissima per cui il fatto desta un elevato allarme sociale», ha commentato l’avvocato Paolo Nuzzo che dell'episodio ha informato in una lettera il Prefetto Claudio Palomba, come aveva già fatto il sindaco Livio Nisi. A scendere in campo anche l’associazione “Alla conquista della vita - per non dimenticare le vittime della strada”. Lo stesso episodio in passato era accaduto anche in contrada Doganieri, contrada Spisari e in prossimità dell'immissione sulla statale 101, direzione Lecce. Preoccupazioni analoghe anche al passaggio a livello sulla provinciale per Alezio, a Parabita. Lo scorso 22 agosto, a fermare il traffico e allertare i cittadini del pericolo era stato un fruttivendolo al lavoro nei paraggi, che ha operato di concerto con il macchinista per far sì che il treno - fermatosi poco prima - potesse proseguire la sua corsa verso Matino in sicurezza.

Ad Acquarica del Capo, invece, stanchi del malfunzionamento sistematico delle sbarre, gli utenti erano ricorsi a un sit-in, occupando i binari del passaggio a livello di corso Matteotti per chiedere maggiori tutele. Era novembre del 2015. Qualche mese dopo, a marzo di quest'anno, altri disagi sono stati denunciati sulla Carmiano-Magliano, nei pressi del campo sportivo. E anche in quel caso, per due volte nello stesso mese, si sono moltiplicate le telefonate al centralino di vigili urbani e carabinieri. Barriere alzate, croce di Sant'Andrea ferma e semaforo spento poi, anche a Casarano, tra via Haseloff e le Provinciali per Ugento e per Taviano. Era il 2 aprile: la marcia a vista consentì di rallentare il convoglio, scongiurando una tragedia, ma non le polemiche. A far discutere qualche mese fa è stato anche l'episodio di Poggiardo, dove le barriere metalliche della Sud Est sono rimaste abbassate per mezz'ora, bloccate e in tilt, paralizzando il traffico veicolare in città. Il 2 luglio è stata la volta dell'incrocio tra la via ferrata e Provinciale Spongano-Surano: nessun’allerta visiva, luminosa o sonora a segnalare l’arrivo del treno. Stessa dinamica sulla Presicce-Alessano e sulla Montesano-Castiglione.
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