Promossi e declassati: i nuovi posti letto ospedale per ospedale

Promossi e declassati: i nuovi posti letto ospedale per ospedale
di Maddalena MONGIO'
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Venerdì 2 Dicembre 2016, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 16:46
Qualche ritocco e il Piano di riordino viene impacchettato con qualche integrazione che in parte recepisce le tante richieste arrivate in questi mesi dai territori, dai sindacati, dagli addetti ai lavori e dalla stessa politica che in Commissione sanità ha bocciato la riorganizzazione della rete ospedaliera targata Emiliano.
Nella sostanza, con la delibera regionale dell’altro ieri, si conferma l’impianto definito dalla Giunta lo scorso febbraio che per la Asl di Lecce prevede il “Vito Fazzi” hub di secondo livello, Scorrano e Gallipoli di primo, Casarano, Galatina, Copertino di base. Per il Fazzi sono previste le attivazioni di reparti importanti per un ospedale di riferimento provinciale: 20 posti letto di Chirurgia pediatrica che viene tolta a Casarano, 10 posti letto di Chirurgia maxillo-facciale, 12 posti letto di Chirurgia vascolare la cui assenza (i dieci posti che risultano tra le specialità ci sono solo sulla carta, ma non sono stati mai attivati) fa registrare continuamente una corsa contro il tempo per trasferire i pazienti a Tricase o a Brindisi, con tutti i rischi che questo presuppone; 20 posti di Gastroenterologia; 10 posti di Geriatria 8 di Reumatologia. Reparti già presenti nel Piano licenziato a febbraio con la delibera 161 e che in qualche caso hanno avuto il ripristino dei posti letto o un leggero aumento. Al Galateo di San Cesario saranno attivati 60 posti letto di Riabilitazione funzionale e 6 di Unità spinale.
 
Per il neo “laureato” ospedale di primo livello di Gallipoli si è decisa definitivamente l’attivazione di 12 posti letto di Neurologia e 16 di Urologia. Perde Pneumologia i cui posti letto sono trasferiti al Fazzi. Confermata la “promozione” a ospedale di primo livello per Scorrano con l’attivazione di 4 posti letto di Otorinolaringoiatria, 20 di Cardiologia, 24 di Lungodegenza, 20 di Ortopedia, 32 di Ostetricia e ginecologia, 15 di Pediatria, 15 di Terapia intensiva. A Casarano 24 posti di Geriatria, 20 di Lungodegenza e 15 di Psichiatria. Per Copertino si conferma quasi in todo quanto già previsto, mentre a Galatina 24 posti di Lungodegenza e il raddoppio dei posti letto di Geriatria.
Un Piano avversato dai territori e dai sindacati, ma – a quanto pare – il presidente Emiliano ha deciso di tirare dritto. Non a caso ai primi di ottobre l’allora direttore del dipartimento della Salute, Giovanni Gorgoni, aveva inviato una nota ai direttori generali delle Asl per ribadire che il Piano di riordino sarebbe rimasto sostanzialmente invariato, al netto di qualche ritocco, e per questo non si poteva giustificare l’attesa nell’applicazione. 

E ora ci siamo, forse. A favore delle scelte messe nere su bianco c’è l’attivazione al Fazzi di reparti salvavita fondamentali, primo tra tutti quello della Chirurgia vascolare Una delle contestazione mosse dai sindaci riguarda la debolezza dell’impianto per quel che riguarda la mission degli ospedali visto che la dotazione di posti letto non risponderebbe pienamente alle indicazioni del decreto ministeriale 70 che detta i criteri per la classificazione degli ospedali. La delibera del 30 di novembre non è stata ancora resa pubblica, al netto di alcune informazioni su quelle che sono le integrazioni (in una paginetta si è chiusa la storia sugli ospedali salentini), ragion per cui rimane il dubbio su quei posti letto in più che vengono indicati per qualche reparto: sono in aggiunta all’esistente o a quello che era già stato deliberato a febbraio? Quasi sicuramente vale la prima ipotesi, ma va detto che le informazioni della Regione sono state alquanto scarne. 

E su tutto c’è il coup de theatre che si è consumato contestualmente alla delibera che ha ritoccato il Piano di riordino, ossia il cambio al vertice con l’ormai ex commissario straordinario di Ares, Giancarlo Ruscitti, che – ad appena due mesi dall’insediamento – è stato nominato a capo del dipartimento della Salute, mentre l’ormai ex numero uno del dipartimento, Giovanni Gorgoni, è passato ad Ares. Un avvicendamento che gli addetti ai lavori si attendevano sin dall’arrivo di Ruscitti e che ha subito un’accelerata dopo il nuovo stop alla Regione da parte del ministero sul Programma operativo 2016-2018 che ha incassato una nuova sfilza di prescrizioni. Con questo valzer ha ripreso quota anche il toto assessore alla sanità, di cui si parla da un anno a questa parte, ma pare che ora i tempi siano maturi e dovrebbe essere un consigliere regionale a ricoprire il non facile incarico.
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