E Piero Caroli, direttore dell’unità operativa di Dietetica e Nutrizione clinica della Asl di Lecce, spiega: «Normalmente l’obesità si classifica in base all’indice di massa corporea che si ottiene dividendo i chilogrammi per il quadrato dell’altezza espressa in metri. In base a questo calcolo si classificano le persone come sottopeso, normopeso, sovrappeso, e poi obesità di primo, di secondo, di terzo e quarto grado. Probabilmente questo paziente è affetto da obesità di quarto grado e, poiché queste informazioni vengono comprese e gestite da medici o comunque da personale sanitario non ritengo assolutamente corretto aggettivare come “mostruoso” uno stato patologico come l’obesità».
Punto. Sta di fatto che la questione ha mortificato profondamente quest’uomo, tanto che nella lettera si legge ancora: «Siamo offesi e umiliati perché spesso diverse commissioni mediche esaminatrici di tante Asl, compresa quella di Lecce, nel fare una diagnosi finale per coloro che pesano quasi o più di 200 chili scrivono nel verbale “affetto da obesità mostruosa”. Per noi che già soffriamo per questa nostra grave patologia è un’enorme umiliazione. Le chiediamo di intervenire con una circolare indirizzata a tutte le Asl italiane per porre fine a questa cosa. Lei fa parte di un Governo che giustamente ha difeso i diritti degli omossessuali, delle persone di colore e ora ci aspettiamo che siano tutelati anche i diritti di noi obesi italiani».
Attivissimo il gruppo “Per la difesa dei diritti delle persone obese” e pronto a dare battaglia se non si ci sarà la pronta cancellazione della parola “mostruosa” collegata all’obesità che già di per sé è una condizione che pone le persone in uno stato di sofferenza per le patologie collaterali che provoca. E c’è di più. La classificazione delle malattie, così come riportata sul sito istituzionale del ministero della Salute, non prevede questa dicitura.