Taranta, sarà una Notte afro-americana
Franceschini: «Ora un progetto di promozione internazionale»

Taranta, sarà una Notte afro-americana Franceschini: «Ora un progetto di promozione internazionale»
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Mercoledì 31 Maggio 2017, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 13:19

«Farò venire fuori con grinta tutti i colori della musica. Vedrete, ci divertiremo molto». Parola di Raphael Gualazzi, maestro concertatore della Notte della Taranta 2017, l’evento di maggior richiamo dell’estate salentina che quest’anno compie vent’anni.
Classe 1981, compositore e jazzista di Urbino, uscito da pochi giorni con il singolo “La fine del mondo”, tratto dall’album “Love Life Peace”, Gualazzi per il concertone finale del Festival di musica popolare più grande d’Europa, avrà sul palco quattro big internazionali provenienti da tre continenti, oltre a nomi di primo piano del panorama musicale italiano. I quattro sono il sassofonista Tim Ries, il percussionista Pedrito Martinez, le cantanti Suzanne Vega e Yael Deckelbaum.
Ed è la Pace il tema scelto per questa edizione, non a caso l’Unicef sarà lo sponsor sociale.
Queste sono solo alcune delle novità illustrate ieri nel corso della presentazione della Notte della Taranta 2017 al Ministero dei Beni culturali, a cui hanno preso parte il ministro Dario Franceschini, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Raphael Gualazzi, l’assessore regionale al turismo e alla cultura Loredana Capone, il presidente della fondazione “Notte della Taranta” Massimo Manera, il direttore generale di Unicef Italia Paolo Rozera e il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo.
«Devo ringraziarvi per aver presentato la Notte della Taranta qui al ministero - ha esordito Franceschini - tra i motivi il mio amore per la Taranta, la stima per Gualazzi e l’amicizia con Emiliano. Ma oltre alle ragioni personali ci sono i dati di fatto, ossia il successo straordinario ventennale di questo evento, in continua crescita. È una festa che ci avvolge e coinvolge e che fa ballare anche chi non è capace magari, speriamo, senza rompersi qualcosa», ha scherzato il ministro alludendo alla rottura del tendine d’Achille del presidente pugliese durante una tarantella in campagna elettorale.
«Ho chiesto – ha poi aggiunto Franceschini - alla nuova governance dell’Ente nazionale italiano per il Turismo che promuove i luoghi del nostro Paese, di non promuovere Venezia, gli Uffizi o il Colosseo, che non ne hanno bisogno, ma di fare una promozione specifica della Notte della Taranta in giro per il mondo».
Un successo, quello della “Notte”, che – secondo Manera – sta tutto nei numeri: «Nell’evento della Notte della Taranta, negli ultimi dieci anni, per un euro speso la ricaduta economica sul territorio salentino è di 4,3 euro. A fronte di un investimento in cultura di 10.732.982 euro, tra contributo pubblico della Regione Puglia e sponsor vari, l’impatto economico sul territorio è stato di 43.393.966 euro. Non solo. Secondo una ricerca, se non ci fosse stato il festival con il suo concertone il Salento avrebbe perso circa 100 milioni di euro dal 2007 al 2016».
Per il governatore della Puglia, «Il festival porta grandi risultati di identità ma anche economici. Di questo siamo molto orgogliosi».
«Vent’anni di musica, di racconto della nostra terra, delle nostre tradizioni e radici - ha detto l’assessore Capone - questo non è solo un festival, è la messa in scena di una storia, di una comunità: quella salentina».
 

 

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