Coca, armi e hashish: nove arresti
Scacco al clan che gestiva lo spaccio

Coca, armi e hashish: nove arresti Scacco al clan che gestiva lo spaccio
di Valeria BLANCO
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Dicembre 2017, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 11:42

Operavano tra Nardò, Copertino e Leverano, ma la quantità di cocaina e hashish che riuscivano a movimentare era tale che il mercato riguardava poi l’intero Salento. Gli agenti della Squadra mobile della questura di Lecce - guidati dal dirigente Alberto Somma e dal suo vice Antonio Miglietta - hanno sgominato un gruppo criminale capeggiato da Antonio Cosimo Drazza, 36 anni, di Nardò, e dal marocchino Abderrazak Hachouch detto Antonio, 49 anni residente a Leverano, dedito al traffico di sostanze stupefacenti. I due, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal pm Carmen Ruggiero della Procura di Lecce, finanziavano e organizzavano l’acquisto della droga, occupandosi anche del trasporto e della distribuzione. Drazza, secondo l’accusa, custodiva anche le armi.
Le indagini, durate due anni dal 2013 al 2015, hanno permesso di ricostruire il viaggio della droga: l’hashish, grazie all’intermediazione di Hachouch, arrivava dal Marocco attraversando la Spagna; la cocaina arrivava dalla Calabria o da altre zone d’Italia grazie alle conoscenze di Drazza. Il sodalizio, secondo l’inchiesta, importava la droga e poi la cedeva a terzi per la vendita al dettaglio, occupandosi anche del recupero crediti attraverso minacce. Per questo, disponeva di armi come pistole, revolver e fucile a canne mozze.
Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere che hanno riguardato, oltre a Drazza e Hauchouch, anche Cosimo Albanese, 65enne di Veglie; Giovanni De Mitri, 67 anni di Lecce; Giacomo Mastrapasqua, 43enne di Bisceglie. In carcere sarebbe dovuto finire anche Aziz Hamdi, 39enne marocchino residente in Spagna, che è risultato irreperibile ed è tuttora ricercato. Ai domiciliari invece[PALLINOBLU]Salvatore Cagnazzo, 44 anni di Leverano e Antra Abdelkhalek, 44 anni residente a Latiano così come Francesco Vantaggiato, 31 anni di Nardò, quest’ultimo militare dell’esercito. Le persone arrestate sono ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché del reato di detenzione illegale di armi. Altre 25 persone risultano indagate a piede libero.
Un giro d’affari enorme: a un certo punto il sodalizio tratta con gruppi emiliani la fornitura di dieci chili di cocaina al mese, per un movimento di denaro pari a 350mila euro mensili “all’ingrosso”. Nel corso delle operazioni sono stati infatti sequestrati due chili di cocaina, 20 chili di hashish, due chili di marijuana. E non è tutto: il sodalizio possedeva una carabina, un revolver, una pistola semiautomatica, un silenziatore, un fucile calibro 12 a canne mozze, 200 proiettili di vario calibro e due detonatori.Un arsenale che, come ha sottolineato il questore Leopoldo Laricchia - intervenuto nella conferenza stampa coordinata dal portavoce della Questura, Monica Sammati - «dimostra che la banda ha un grado di pericolosità elevato, che va oltre l’attività del semplice spaccio. Basti pensare che i detonatori servono per innescare ordigni e che il silenziatore è una parte di arma tipica dei killer».
Alle fasi operative delle esecuzioni delle ordinanze cautelari svoltesi nella notte tra lunedì e martedì hanno partecipato numerose pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine della Squadra Mobile di Lecce, unità cinofile e personale delle Squadre Mobili di Bari, Brindisi e Novara.
 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA