Multe fantasma, caso irrisolto: «La Lupiae rimedi al pasticcio»

Multe fantasma, caso irrisolto: «La Lupiae rimedi al pasticcio»
di Paola ANCORA
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Mercoledì 19 Aprile 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 13:20
Oltre duemila verbali sospesi perché notificati in modo irregolare, in ritardo, finiti in un cestino o prescritti: il caso resta aperto. Così come la lite, a suon di lettere e contestazioni, fra il Comune e la sua municipalizzata, la Lupiae servizi, in un cortocircuito paradossale - fra un ente pubblico e un’azienda di cui è socio unico - che non si è riusciti a risolvere da un anno a questa parte. Nonostante siano coinvolti migliai di cittadini e nonostante, ancora, si rischi un buco importante nelle casse pubbliche.
«Man mano che i verbali vengono “censiti” e immessi a ruolo – dice il comandante della Municipale, Donato Zacheo - inviamo una lettera alla Lupiae con tutte le indicazioni del caso, perché provveda a rimborsare la spesa. La stessa lettera viene inviata per conoscenza all’Avvocatura». L’azienda presieduta da Tatiana Turi, dal canto suo, specifica che «la faccenda non è stata risolta e il contraddittorio con il Comune è ancora in corso, ma abbiamo anche provveduto a dare incarico a un legale - dice Turi - perché rappresenti i nostri interessi». 
Un passo indietro. Nel febbraio 2016 il caso “multe fantasma” - verbali mai notificati ai cittadini e recapitati infine con aggravio di spese e sanzioni - ha messo sotto accusa l’intero sistema delle multe, gettando ombre e dubbi sulla legittimità delle operazioni di notifica dei verbali. E scatenando uno scontro aspro fra la presidente della Lupiae, Turi e il comandante della Municipale, Zacheo. Aspro al punto da spingere il sindaco Paolo Perrone, a intervenire personalmente: «La grave problematica delle notifiche dei verbali di accertamento di violazione al Codice della Strada - ha scritto Perrone a febbraio 2016 - vede questa amministrazione presente sui mezzi di comunicazione in modo certamente non positivo. Sarebbe più utile incontrarsi per chiarire, definitivamente, la questione individuando eventuali responsabilità e adottando, di conseguenza, i provvedimenti di competenza». 
 
A nulla, però, sono serviti gli incontri che pure si sono tenuti, presente anche il segretario generale Vincenzo Specchia. Con il risultato che i cittadini-automobilisti hanno, in qualche caso, contestato quei verbali, in qualche altro - «pochissimi» garantisce Zacheo - hanno pagato multe palesemente illegittime. La questione, infatti, è esplosa nella sua gravità soltanto quando i cittadini hanno ricevuto lettere pre-ruolo per verbali che, hanno scoperto poi, non erano mai stati notificati.
I messi Lupiae, incaricata del servizio di notifica dal 2013, avrebbero infatti dichiarato tutti irreperibili nei rispettivi domicili e, una volta consegnate le raccomandate all’ufficio Protocollo del Comune, né l’azienda né la ditta Mail Express incaricata del servizio postale, avrebbero proceduto a inviare ai cittadini l’avviso che un verbale era stato depositato per loro a Palazzo Carafa. Chi è il responsabile del pasticcio? Ancora oggi non è dato sapere, anche perché - specifica Turi - «non è stato preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dei messi, provvedimento che valuteremo solo dopo la risoluzione della controversia». 
Così, mentre il Comune stanzia - la determina è di pochi giorni fa - ben 470mila euro per la notifica di circa 30mila verbali che si presume siano stati elevati nel corso del primo trimestre del 2017, nulla si è più saputo delle migliaia di multe notificati male o in ritardo e, quindi, nulle. Verbali che si vanno ad aggiungere ai 3.497 elevati fra il 2013 e il 2014 e che, secondo gli archivi software dell’ente, sono stati notificati in maniera irregolare dalla Lupiae servizi. Di questi, 954 sono stati sospesi, mentre a seguito dell’emissione di lettere pre-ruolo, è emerso che 2.297 verbali sono stati irregolarmente notificati. «A questo punto - chiude il comandante Zacheo - si dovrebbe procedere a una intesa. Tocca a Lupiae dire come si debba rimediare al pasticcio. Se poi l’azienda vorrà rivalersi su Mail Express, non è cosa che ci riguardi». 
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