Lecce, notifiche da annullare. In commissione dietrofront della Municipale

Lecce, notifiche da annullare. In commissione dietrofront della Municipale
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Sabato 28 Novembre 2015, 11:01
Dietrofront del dirigente e delibera di annullamento delle notifiche da riscrivere. La commissione Controllo di ieri ha prodotto questo risultato: il provvedimento predisposto dal comandante della Municipale Donato Zacheo è stato ritirato e, con la supervisione del segretario generale Vincenzo Specchia, verrà scritta una nuova delibera con le indicazioni fornite, all’unanimità, dai consiglieri comunali.

Ieri il presidente della commissione Controllo Antonio Rotundo ha attaccato Zacheo, accusandolo di aver redatto l’atto attribuendo la volontà di annullare le 8.000 notifiche inviate dal Comune al sindaco anziché alla minoranza e ai consiglieri comunali. Sono stati loro, in Aula, a sollevare dubbi sulla legittimità di notifiche inviate anche a cittadini che hanno pagato le multe nei 5 giorni previsti dalla legge per poter usufruire di uno sconto del 30%. Tali notifiche sono scattate perché le somme sono effettivamente entrate nella disponibilità dell’ente dopo i cinque giorni previsti e una circolare del ministero dell’Interno del 10 luglio scorso ha precisato che fa fede, come valuta, la data di effettivo pagamento, non quella di autorizzazione del bonifico.

«La proposta presentata dal comandante - dice oggi Rotundo, che ieri ha minacciato anche le dimissioni da presidente della Controllo, se il provvedimento non fosse stato modificato - era altra cosa e lontana dall’orientamento manifestato da tutti gli interventi nella seduta della commissione di lunedì 23 novembre e non poteva quindi diventare la base dell'atto deliberativo che, utilizzando le proprie prerogative, i consiglieri comunali intendono presentare per la discussione in Consiglio. Per queste ragioni una nuova delibera conforme all'indirizzo espresso è stata formulata con la proficua collaborazione del segretario generale Specchia». La commissione congiunta Traffico-Controllo è stata già convocata per lunedì prossimo alle 9.

«Al centro dell'atto - spiega ancora Rotundo - c'è il principio dell'affidamento e della buona fede del cittadino ed il richiamo allo statuto del contribuente secondo il quale i rapporti tra i cittadini e l'amministrazione finanziaria debbono essere improntati alla collaborazione e alla buona fede. Nonché la sottolineatura che le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza, che nel caso nostro sono riscontrabili nel fatto che solo in data 30 aprile 2015 il ministero delle Finanze è intervenuto fornendo la propria interpretazione e che la nota del ministero dell'Interno è del 10 luglio, non la si può applicare in modo retroattivo». Per i consiglieri, insomma, le notifiche antecedenti al 10 luglio dovranno essere annullate. Si vedrà se anche il Consiglio comunale sarà dello stesso parere.

E sulle multe si apre anche un altro fronte di protesta, che lo Sportello dei Diritti di Gianni D’Agata definisce «l’ennesima prova di intolleranza da parte della Municipale». Perché i vigili «hanno multato con contestazione immediata il titolare di pass per invalidi che, stampelle alla mano - spiega D’Agata - ha fatto notare anche che gli stalli per disabili erano occupati e che l'auto non intralciava la viabilità. Stavolta si è giunti veramente al limite della sopportazione».


«Nessuna smentita o annullamento del verbale - insiste D’Agata - dopo il ricorso che abbiamo preparato potrà sanare l'onta per un’intera amministrazione che tollera che si verifichino ancora episodi del genere e non potrà riparare lo stress ed il disagio che la signora di mezz'età ha patito per il solo fatto di aver lasciato la propria macchina un “attimo” in una zona a divieto di fermata e aver fatto notare ai solerti vigili che gli stalli per invalidi erano comunque al momento occupati e che soprattutto in una tale situazione l'autovettura non intralciava in alcun modo il traffico o la viabilità. Fatti del genere sono emblematici del clima da “caccia alle streghe” che vige nella città capoluogo».
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