Morto Angelo Sodo, pretore d'assalto. Le sue sentenze fecero discutere l'intero Paese

Angelo Sodo
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Giovedì 1 Dicembre 2016, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 20:44
E' morto il giudice Angelo Sodo, per anni pretore di Nardò e Alessano e consigliere di Cassazione. Sodo aveva 87 anni e da tempo  viveva in una residenza per anziani. E' stato uno dei rappresentanti più noti della "stagione dei pretori", un pezzo di storia del Paese che tra gli anni '70 e gli '80 ha visto le toghe protagoniste di un profondo cambiamento  del costume.
Da pretore di Nardò Sodo si distinse per un'infinita catena di provvedimenti adottati per cercare di arginare il fenomeno dell'abusivismo edilizio sulla costa jonica, in particolare a Porto Cesareo. Una presenza che, però, non fu sufficiente a impedire lo scempio che proprio in quegli anni fu fatto. Suoi, anche, i sequestri che hanno fatto discutere. Fece sequestrare la piazzetta di Santa Caterina, all'epoca centro nevralgico della vita notturna ma aperta a un traffico non sempre rispettoso dei pedoni. Suo anche il sequestro della strada che da Nardò conduce al mare, teatro di numerosi incidenti. Poi il sequestro della scogliera e del mare antistante Porto Selvaggio, per porre fine all'invasione di motoscafi che mettevano a rischio l'incolumità dei bagnanti. Il parco marino, con le sue regole ferree, sarebbe nato decenni dopo.
Da pretore di Alessano firmò una sentenza che fece discutere, dividendo, il Paese: condannò una giovane madre per uno schiaffo dato al figlio adolescente. Una sorta di "funerale" del "ceffone educativo".
Onnipresente sul territorio, era solito anche occuparsi di reati non di sua stretta competenza, compresi gli omicidi. E' stato anche un personaggio televisivo: negli anni '70 condusse una trasmissione - "Le leggi e il cittadino" - per TelelecceBarbano.
I suoi funerali saranno celebrati domani, alle 15, nella la chiesa San Biagio di Galatina.
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