Musica fino a tardi, rivolta dei residenti. E scatta la denuncia

Musica fino a tardi, rivolta dei residenti. E scatta la denuncia
di Paola ANCORA
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 12:23
Esposti alla Procura e la richiesta di un intervento diretto del prefetto Claudio Palomba. Il boom turistico diventa emergenza lungo il litorale. E dopo i parcheggi selvaggi sulle scogliere, gli appelli dei sindaci ai parlamentari perché sollecitino leggi speciali per i Comuni costieri e le lamentele delle Polizie locali a corto di personale e piene di incombenze, in campo scendono i residenti. Perché molti salentini, quest’anno, non più e non solo a Gallipoli, hanno dovuto rinunciare alle vacanze nelle case al mare per riuscire a ritagliarsi un angolo di meritato riposo in città o nei paesi. Succede a Roca e succede a Torre dell’Orso, per esempio, entrambe marine di Melendugno.
«Non ce la facciamo più. Ci sono locali che sparano la musica al massimo volume fino a notte fonda e la mattina - si sfogano i cittadini - troviamo di tutto: bottiglie, pozzanghere di vomito proprio davanti alla porta di casa, rifiuti di ogni tipo. Non sappiamo più cosa fare». Con l’aumentare dell’appeal turistico del Salento, infatti, sono nati tanti locali nuovi, sia nelle periferie che nei centri abitati. Ma in quest’ultimo caso la convivenza fra i pub e i residenti è diventata impossibile.

«Abbiamo speso i risparmi di una vita per acquistare casa nostra a Torre dell’Orso - racconta Antonio - e ora non riusciamo né ad andarci né ad affittarla. Perché si trova vicino alla Casaccia e con la musica, qualche volta, mia moglie ed io non riusciamo nemmeno a sentire quello ci diciamo». E non va meglio neanche per i turisti che hanno affittato casa: «Mai più - tuona Sonia, da Brescia - il mare è bellissimo, ma non c’è lo straccio di un parcheggio e di notte non si chiude occhio».
Inutili le chiamate ai carabinieri e ai vigili urbani: «Ci rispondono sempre che non hanno pattuglie da mandare e probabilmente è proprio così, ma - insiste Antonio - noi paghiamo le tasse e sebbene siamo tutti felici che i giovani riescano a investire e ad aprirsi un’attività, il Comune e il sindaco Marco Potì dovrebbero ricordarsi che anche noi abbiamo dei diritti e paghiamo le tasse».
L’altra faccia del boom turistico che trova ancora impreparati gli amministratori ad ogni livello è proprio questa: l’incapacità, fino a oggi, di garantire la convivenza. Stesso problema a Roca: «Siamo insonni da qualche notte perché hanno aperto un locale nuovo, nell’entroterra, che fa musica fino a tardissimo, anche le 3. E - alza le mani Maurizio - stiamo già traslocando».

A differenza di quanto sta accadendo a Roca, però, a Torre dell’Orso i residenti si sono già organizzati per passare all’attacco, presentando prima una serie di denunce ai carabinieri e alla Procura e poi chiedendo un incontro al prefetto Palomba. «Abbiamo effettuato quattro diversi rilievi audiometrici - spiega Francesco - e mentre il limite imposto dalla legge è di tre decibel, all’interno delle nostre case, con finestre e porte chiuse, quel valore si quadruplica, arrivando a superare anche i 14 decibel. Il sindaco che si è fatto paladino della lotta all’inquinamento, pensi anche a quello acustico e ci dia ascolto».
Di più. Se le strade provinciali sono diventate pericolosissimi parcheggi e le auto occupano ogni angolo di scogliera libera in barba alle ordinanze di divieto di transito a tutela della falesia, «ci chiediamo perché a Torre dell’Orso l’ordinanza - aggiunge Anna - valga fino alla Torre e non anche per lo spazio immediatamente successivo, dove si radunano centinaia e centinaia di ragazzi per la birreria che resta aperta fino a tardi, nonostante sotto ci siano le grotte dei pescatori». La battaglia è appena cominciata.
 
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