Lupiae, debito Iva da un milione: «Prestito in banca»

Lupiae, debito Iva da un milione: «Prestito in banca»
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Sabato 28 Novembre 2015, 11:38
Un piano degli investimenti da riscrivere, per qualche errore tecnico, e la spada di Damocle dell’Iva da pagare entro il 27 dicembre prossimo. Un milione il debito con il Fisco della Lupiae, società partecipata dal Comune di Lecce, debito che dovrà essere onorato per non incorrere anche in conseguenze di natura penale.

Stando a quanto emerso dopo la riunione dei capigruppo di pochi giorni fa, Lupiae avrebbe chiesto alle banche l’accesso ad una linea di credito, per carenza di liquidità, ma per il momento la situazione è in stallo e gli istituti di credito hanno chiesto garanzie. E le garanzie necessarie a un prestisto simile possono venire solo dal socio dell’azienda, cioè dal Comune.

Per questo, ieri, nel corso della commissione Controllo di Palazzo Carafa, la minoranza di centrosinistra ha chiesto chiarezza all’amministrazione, rappresentata dall’assessore alle Partecipate Attilio Monosi, e al management di Lupiae, nella persona del presidente del CdA Tatiana Turi. «Sull’Iva abbiamo avviato da tempo una trattativa con la banca - spiega - e questo sarà comunque l’ultimo anno in cui avremo difficoltà simili. Il Piano di investimenti che presenteremo al Consiglio, comunque, prescinde da questo nodo e riguarda invece il futuro dell’azienda. Chiediamo al Comune di finanziare quel piano per il 45% perché Lupiae o viene rilanciata o continuare a sopravvivere non avrebbe alcun senso».

Così ieri, in commissione, il Piano di investimenti 2016-2021 della società è stato esaminato e ritirato, perché non si faceva cenno all’aumento di capitale che il Comune opererà. «Il Comune - dice l’assessore Monosi - sosterrà Lupiae con 2,2 milioni di euro che verranno per lo più usati per la realizzazione della nuova sede nel lotto di via Lodi». La nuova sede sostituirà l’attuale, per la quale si paga un affitto di 28mila euro l’anno, oltre ai 16.800 euro annui spesi per il canone del deposito dei mezzi nella zona industriale.

«Quel denaro - continua l’assessore Monosi - servirà anche all’acquisto di un nuovo parco mezzi e all’informatizzazione dei processi produttivi. In base al decreto legislativo 78, l’amministrazione non può finanziare le partecipate per “soccorrerle”, ma come contribuzione ad investimenti specifici che, nel caso del Piano di Lupiae, partiranno comunque dal 2016».
A storcere il naso sul Piano, il centrosinistra e in particolare Lecce Città Pubblica con Carlo Salvemini. «Il Consiglio di amministrazione ha approvato il piano solo il 25 novembre scorso, perché fosse discusso nella commissione del 27 novembre ed essere approvato lunedì dal Consiglio. Un percorso eccessivamente celere - sottolinea - e infatti la delibera è stata ritirata perché c’erano una serie di errori tecnicida correggere, come l’assoluta mancanza di un riferimento all’aumento di capitale della società. Inoltre - aggiunge - il piano di investimenti deve essere accompagnato da un Piano di impresa nuovo, che non c’era. E nemmeno ci è stata presentata la relazione semestrale sull’attuazione del precedente piano di impresa, che non sappiamo se e fino a che punto è stato realizzato».

Così, per il consigliere comunale, «resta la questione sostanziale di una società, la Lupiae, che si indebita con la banca per pagare un milione di euro all’Erario - conclude Salvemini - e chiede al Comune di dargli un altro milione. è un’assurdita e, quel che è peggio, un’operazione assolutamente poco chiara, da approfondire».
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