Tavolini sulla piazzetta: permesso negato ai pub

Tavolini sulla piazzetta: permesso negato ai pub
di Francesca SOZZO
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Lunedì 23 Maggio 2016, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 14:46
In molti avrebbero voluto vederla piena di tavoli e con tanto verde. Un po’ come è accaduto durante l’evento delle Notti Verdi. Ma probabilmente si dovrà sperare nel prossimo anno quando sarà riproposta la manifestazione. Perché di abbellire piazzetta Castromediano proprio non se ne parla. Né tantomeno di utilizzarla per metterci dei tavolini per i locali che si affacciano sulla piazzetta a pochi passi da Santa Croce e piazza Sant’Oronzo. 
Niente da fare. Eppure i locali commerciali, tre i nuovi, che si affacciano su piazzetta Castromediano hanno anche fatto richiesta all’ufficio Urbanistica per ottenere l’autorizzazione a posizionare i tavolini sulla piazzetta, ma li è stata negata. Perché? Presto detto. «Devono essere contigui ai locali», ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Severo Martini che deve tenere fede alle norme stabilite all’altro ufficio comunale, l’Annona. Tavolini e sedie possono dunque essere autorizzate, ma solo se contigui al locale. Tradotto significa che non possono essere distanti, né tantomeno si può consentire di attraversare la strada o comunque che i tavolini siano distanti dall’ingresso del locale e quindi della cucina. Autorizzazioni, queste, che devono essere concesse ai titolari di licenze di somministrazione.
 
Insomma nessun tavolino comparirà su piazzetta Castromediano come in tanti si erano illusi potesse accadere quando in quei giorni di festa la piazzetta era stata trasformata in un bellissimo giardino con tanto verde e tavolini poggiati su finto prato che hanno permesso ai turisti di pranzare e cenare nel cuore del centro storico. Sarà. Il regolamento parla chiaro sebbene il centro storico della città ben si presti all’accoglienza. E l’assessore Martini non ha mai fatto mistero in termini di gradimento della movida leccese.
E d’altronde Lecce piace anche per questo, per la vita notturna che la città offre. Tuttavia vanno messi dei paletti. Tanto è vero che i dati dello scorso anno - quelli nuovi al momento non sono disponibili - parlano chiaro: una pedana su tre era abusiva. Dati che lo scorso anno hanno persino fatto litigare chi deve rilasciare le autorizzazioni e chi deve invece controllare che vengano rispettate. 
Intenzione dell’amministrazione comunale, come aveva fatto sapere l’assessore all’Urbanistica Martini, era quello di guardare al modello Firenze che introduce una serie di novità in termini di rilascio delle autorizzazioni a cominciare dalla durata: non più un anno ma tre prima di rinnovarlo. Nelle intenzioni degli Uffici anche quello di suddividere il centro storico in zone, ognuna delle quali avrà delle specificità e nelle quali l’amministrazione comunale deciderà o meno se sarà possibile sistemare pedane o semplici tavolini con ombrelloni. In base a questa differente tipologia di scelta, ci saranno anche delle differenti tariffe da pagare. È il caso delle pedane che sempre più spesso trasformate in veri e propri locali al poltroncine, divanetti e tavolini. Strutture che con il nuovo regolamento non dovrebbero più esistere.

Insomma si cerca di mettere chiarezza in una situazione sempre più di caos esistente in città, sebbene, soprattutto in alcune zone, i titolari dei locali siano maggiormente accorti nella scelta di tavolini e ombrelloni puntando all’eleganza che ben si lega al barocco circostante. Intanto chi aveva immaginato di trasformare piazzetta Castromediano in un risto-pub a cielo aperto deve cambiare idea e accontentarsi dei tavolini concessi nei pressi del proprio locale commerciale. A meno che non cambino le regole in prossimo futuro.
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