L’influenza “anticipa”, ma i vaccini arriveranno solo a novembre

L’influenza “anticipa”, ma i vaccini arriveranno solo a novembre
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Sabato 22 Ottobre 2016, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 20:35
Influenza alle porte e ai medici di famiglia arrivano le richieste di vaccinazione, ma la campagna per immunizzarsi da questo sgradito virus - così come avviene ogni anno - partirà il 7 novembre. Le bizze climatiche stanno “regalando” forme parainfluenzali particolarmente fastidiose che spingono i pazienti ad optare per la vaccinazione e i medici sperano che tornino quando saranno disponibili le dosi di vaccino.

«Ogni giorno – puntualizza Antonio Chiodo, presidente di Snami Puglia – ci sono diversi pazienti che chiedono se il vaccino è pronto e si lamentano perché non siamo in grado di dare risposte precise. Purtroppo nessuno ci ha informati sulla tempistica e quindi non possiamo dare certezze che non abbiamo. C’è un certo allarme, tra gli assistiti, probabilmente legato a questa patologia parainfluenzale che sta falcidiando persone di diverse età. Questo assaggio di “influenza” ha risvegliato il desiderio e la necessità di essere protetti dal virus. Al momento, la Asl ci ha solo chiesto se abbiamo bisogno di un numero di dosi vaccinali superiore a quelle dello scorso anno, ma non c’è neppure una campagna di sensibilizzazione della popolazione – che ha diritto a essere informata – per spiegare le procedure di esecuzione della campagna di vaccinazione. Alla fine, come per gli anni passati, inizieremo ai primi di novembre». 

La vaccinazione antinfluenzale è gratuita per le donne che sono nel periodo della gravidanza che va dal quarto al nono mese; per tutti i soggetti a rischio perché affetti da patologie quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche; per gli over 65; per gli operatori sanitari che hanno contatto diretto con i pazienti a rischio. L’osservatorio dell’Istituto Superiore della Sanità che monitora l’andamento dell’influenza è già partito lunedì scorso, mentre la campagna di vaccinazione si è ufficialmente aperta sabato scorso e si chiuderà a fine dicembre. Lo scorso anno si sono vaccinati 135mila salentini, mentre quest’anno la Asl ha previsto un approvvigionamento di 150mila dosi, ma siamo molto lontani dalla copertura minima fissata dal ministero della Salute al 75 per cento di popolazione vaccinata (la soglia ottimale è del 95 per cento). La resistenza alla vaccinazione è figlia di varie cause: da una parte i ritiri di lotti di vaccino per verifiche e controlli non innesca tranquillità, ma preoccupazione, e poi c’è la sempre più diffusa diffidenza nei confronti dei vaccini, antinfluenzali compresi.

Gli esperti mettono in guardia da queste scelte e, anche nel caso del vaccino antinfluenzale, fanno appello al senso di responsabilità per tutelare la propria e l’altrui salute evitando di fornire al virus la possibilità di vagare indisturbato. L’anno scorso, in Puglia, sono stati registrati 9 casi gravi con 5 decessi accertati di cui 1 nel Salento. Si trattava perlopiù di persone tra i 40 e i 68 anni e nessuno di loro era vaccinato. A livello nazionale sono stati segnalati 89 casi gravi e 32 decessi da influenza confermata da 13 regioni e province autonome (contro i 485 casi gravi, dei quali 160 deceduti, della stagione precedente). Lo scorso anno, secondo i dati dell’osservatorio dell’influenza, il numero di casi gravi e decessi è pari a quelli che si sono registrati nel 2011-2012 e 2013-2014. Tra i casi gravi solo il 9,7 per cento ha segnalato di essersi vaccinato contro l’influenza dall'inizio della stagione. Le linee guida le detta Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che sul sito istituzionale ha precisato: «Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, fatte salve specifiche indicazioni, che saranno fornite se particolari eventi legati ai vaccini e o l’andamento epidemiologico stagionale dell’influenza lo richiederanno». 

E poi i chiarimenti: «La protezione indotta dal vaccino comincia circa dopo due settimane dalla vaccinazione e perdura per un periodo di sei - otto mesi per poi decrescere. Per tale motivo, poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla precedente stagione».
E non basta la vaccinazione. Raccomandatissima l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie coprendo bocca e naso quando si starnutisce o tossisce.
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