Serre distrutte e campi gelati: «Temiamo per fiori e ortaggi»

Serre distrutte e campi gelati: «Temiamo per fiori e ortaggi»
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Lunedì 9 Gennaio 2017, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 13:36
Dopo la neve, la conta dei danni. Ingenti, a una prima stima. Si chiederà lo stato di calamità naturale non appena la buriana bianca del generale Inverno sarà passata, nel Salento come in tutta la Puglia, dove agricoltori e allevatori, avviano le verifiche a seconda delle zone colpite dalle violente nevicate degli ultimi tre giorni. Lacrime amare in Terra d’Arneo e in particolare a Leverano, dove la bufera bianca ha coperto e poi accartocciato decine di serre, distruggendo in parte le coltivazioni in parte le stesse strutture. Le zone più colpite sono “Manieri”, “Pittuini”, “Montetirena”, “Perruzzi”, “Caletta” e “Rodogaleta”, già dalla tarda mattinata di sabato agricoltori e floricoltori hanno provato a mettere al riparo prodotti e strutture, nella consapevolezza che le precipitazioni non avrebbero dato tregua per diverse ore. Per tutta la notte fino all’alba di ieri, quando i fiocchi bianchi hanno smesso di cadere, i leveranesi hanno fatto la guardia alle loro serre, pregando che i danni fossero meno ingenti possibili. In religioso silenzio, in molti casi pregando. Molti impianti sono rimasti anche sprovvisti di energia elettrica, qualcuno ha fatto ricorso ai gruppi elettrogeni per illuminarli ma rimaneva il problema gelo.
 
La coltre di neve ha ricoperto la parte superiore delle strutture, rendendole buie, e il freddo rimane l’incubo numero uno per fiori quali lilium, stadici, ranuncoli e tulipani oltre a diversi tipi di ortaggi. Ci sono specie che resistono anche a basse temperature, altre come i lilium che muoiono subito. E così è stato. Ieri mattina, ad allarme cessato o quasi, la campagna di Leverano era silenziosa e spettrale. La neve pareva aver perso la sua magia. “Abbiamo ricevuto chiamate, messaggi e segnalazioni dalle serre – spiega l’assessore Antonio Valentino, di Leverano -, le prime sono arrivate dalle zone Manieri e Pittuini, parte territorio di Nardò e parte nostro. Là dove non c’era luce abbiamo predisposto l’utilizzo di gruppi elettrogeni”. Lilium e violaciocca i fiori che non hanno resistito, ma anche gli ortaggi sono caduti sotto le benne del gelo. Alcune strutture hanno ceduto, in altri casi invece c’è chi ha preferito tagliare i teloni e perdere il raccolto piuttosto che veder piegare in due le basi in metallo delle serre e perdere anche gli impianti. “Ci siamo recati sul posto insieme ai vigili urbani, alla protezione civile Lima Bravo – spiega il sindaco di Leverano, Giovanni Zecca -, stiamo facendo un book con le foto delle diverse aree colpite e come Comune insieme ai privati chiederemo lo stato di calamità naturale alla Regione, non appena l’allerta meteo sarà cessata”. E oltre ai danni, ci sarà da fronteggiare lo “sciacallaggio post maltempo – fa sapere Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia -, ed evitare forzature nel costo degli ortaggi. Anche dove si salva parte della produzione, la qualità si abbassa e i prodotti saranno pagati a prezzi irrisori, a danno dei coltivatori. 

A poche ore dall’ondata di gelo che ha interessato il Salento si iniziano a fare i conti con i danni. Gravi sono stati quelli provocati all’agricoltura per i quali il consigliere comunale Vincenzo Nobile, insieme all’intera cittadinanza copertinese, dimostra la sua preoccupazione. “Tra poche ore avremo smaltito l’euforia per la neve – dice preoccupato Nobile - il bianco panorama si sarà sciolto e ci troveremo a fare i conti con i danni che questa ondata di gelo ha causato al comparto agricolo salentino. Le conseguenze dell’insolita e abbondante nevicata, infatti, potrebbero mettere a serio rischio la produzione locale”. A lanciare l’allarme è Fabio Ingrosso, Presidente di Copagri Lecce, che in una nota stampa avverte, “il gelo sta distruggendo le coltivazioni orticole e le serre. Questo si aggiungerà alle tante calamità che si stanno verificando sul nostro ormai provato territorio e al comparto agricolo per non parlare dei disagi dei cittadini e agricoltori isolati per la tanta neve”. “Occorre, pertanto – continua Nobile - l’immediato confronto con le categorie per quantificare i danni e pensare ai necessari ristori per gli operatori agricoli, valutando la possibilità di deliberare se sussistano i requisiti per chiedere lo stato di calamità naturale. Mi rendo sin da subito – conclude - personalmente disponibile a visitare le aziende agricole del nostro territorio invitando il Sindaco della città, Sandrina Schito, a voler avviare le necessarie procedure per il ristoro dei danni patiti dagli agricoltori”. Intanto nella città copertinese Polizia Municipale, operatori con mezzi spargisale e Protezione Civile lavorano senza tregua dalla giornata di sabato per liberare le principali vie di accesso alla città dalla quantità elevata di neve mettendo, soprattutto, in sicurezza l’ingresso del pronto soccorso del “San Giuseppe”. L’invito del Sindaco è di “evitare prudenzialmente di uscire se non strettamente necessario”. 
“Aprea chieda il riconoscimento dello stato di calamità naturale”

Il candidato sindaco di Galatina, Giampiero De Pascalis, si muove per l’emergenza maltempo 
«Un freddo glaciale ha paralizzato Galatina e le sue frazioni: non si può stare a guardare». Parte con questa constatazione Giampiero De Pascalis, candidato sindaco della coalizione trasversale composta da Cor, Psi, Udc, e dalle liste civiche Agorà e la Città. «Una nevicata inusuale per il nostro territorio sta producendo danni all’agricoltura e disagi per i cittadini – afferma De Pascalis –, in particolare alle persone più deboli come gli anziani e i diversamente abili. Sul fronte delle aziende agricole e zootecniche i danni sono consistenti e le associazioni di categoria si sono già mosse per metterli in evidenza. Chiediamo, al commissario straordinario Guido Aprea, di richiedere per Galatina il riconoscimento dello stato di calamità naturale e sostegno per affrontare lo stato di emergenza». 
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