Schianto sul corso: un morto. La moto impazzita tra i passanti

Schianto sul corso: un morto. La moto impazzita tra i passanti
di Vittorio CALOSSO
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Mercoledì 27 Luglio 2016, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 19:14

Uno schianto violento non ha lasciato nessun scampo. Solo sangue e detriti e l'ennesima tragedia della strada consumata dolorosamente e nella quale, in una torrida mattinata di fine luglio, ha perso la vita un operaio gallipolino, Lorenzo D'Amato, 48anni, celibe e amante della libertà e delle due ruote.
L'incidente si è verificato intorno a mezzogiorno su Corso Italia, una delle direttrici gallipoline che portano verso il centro cittadino e, in uscita, verso la provinciale per Alezio. Un attimo fatale. Il semaforo verde, la discesa in moto e poi l'impatto imprevisto contro un'Audi, impegnata verosimilmente in una manovra, che ha sbalzato il centauro contro un'altra vettura in sosta e poi rovinosamente sul marciapiede. Ed è lì che la vita di Lorenzo D'Amato ha concluso la sua corsa. Le condizioni dell'uomo, subito dopo l'incidente, sono sembrate gravissime.
 

 


Il primo a prestare soccorso al malcapitato centauro è stato proprio il conducente dell'Audi A6, un primario barese in vacanza nella Città bella, D.P., 64 anni, originario di Corato. Secondo le testimonianze, infatti, il medico è sceso dall’auto e ha tentato subito di effettuare le manovre di rianimazione e il massaggio cardiaco, mentre sul posto dal vicino ospedale “Sacro Cuore” è giunta a sirene spiegate l'ambulanza del 118. L'intervento sanitario, la corsa presso il pronto soccorso. Tutto inutile. D'Amato, a causa delle profonde ferite al volto, al torace e alla testa riportate nel violento impatto non ce l'ha fatta. È spirato nonostante ogni tentativo per strapparlo alla morte. E scene strazianti si sono consumate all'arrivo dei parenti in ospedale.

L'esatta dinamica dello scontro, che si è poi rivelato mortale, è ancora in fase di accertamento e i rilievi sono stati affidati agli agenti della polizia locale di Gallipoli, giunta con diverse unità sul posto e con il supporto di una volante del commissariato. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sembra che Lorenzo D'Amato, in sella alla sua Triumph, stesse scendendo da Corso Italia verso la città, dopo aver superato il semaforo che regolamenta l'incrocio con via Cagliari e via Alfieri, ma durante la sua marcia, all'altezza del civico 69 e di un negozio di fiori, si è trovato davanti un ostacolo imprevisto: ovvero l'Audi A6, condotta dal primario barese probabilmente intenta in una manovra di inversione di marcia sulla stessa strada. L'impatto, violento, è stato inevitabile.

La moto condotta dal centauro gallipolino, che indossava regolarmente il casco, ha impattato contro la vettura e come una scheggia impazzita si è riversata contro un'altra vettura in sosta. Il giovane ha sbattuto violentemente contro il lunotto posteriore dell'auto in sosta, che è andato in frantumi, prima di ricadere, ormai esanime, sul marciapiede. Anche la motocicletta, ormai priva di controllo ha terminato la sua corsa a ridosso dei cancelli delle abitazioni limitrofe. Addirittura uno specchietto o un altro pezzo della moto, staccatosi dopo l'impatto al suolo, ha colpito per fortuna senza gravi conseguenze, la fioraia che in quel momento usciva dal negozio per una consegna. La donna è stata medicata in ospedale, e nella sfortuna può ritenersi anche fortunata in quanto percorrendo solo qualche metro in più sarebbe stata centrata in pieno dalla moto.

Come prassi vuole, sul conducente dell'Audi e sul centauro sono stati effettuati i rilevi tossicologici ed alcolemici e su disposizione del magistrato di turno, Donatina Buffelli, è stato eseguito il sequestro della moto e della vettura del primario coinvolte nell'incidente. La salma è stata trasferita nella camera mortuaria del Sacro Cuore a disposizione dell'autorità giudiziaria.


 

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