Bilancio, la maggioranza non tiene: il sindaco Montagna si dimette

L'ex sindaco di Galatina Cosimo Montagna
L'ex sindaco di Galatina Cosimo Montagna
di Gianfranco TUNDO
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Venerdì 29 Luglio 2016, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 18:06
Non passa l'atto deliberativo che prevedeva l’integrazione al Piano Finanziario dei rifiuti di 700mila euro della Tari e il sindaco Cosimo Montagna si dimette.
Seduta mozzafiato, ieri mattina, del Consiglio comunale. Dopo un lungo dibattito durato circa tre ore, il documento presentato dalla coalizione di governo non ottiene i voti necessari per la sua approvazione. A esprimere voto contrario sono stati dieci consiglieri comunali: il centrodestra compatto con Giancarlo Coluccia, Lilly Villani, Giuseppe Viva, Antonio Pepe, Marcello Amante e Carlo Gervasi e i consiglieri comunali di centrosinistra Piero Lagna, Teresa Spagna, Fernando Baffa e Luigi Longo. Si discosta dal voto del gruppo dei consiglieri indipendenti la consigliera Daniela Sindaco che ha votato a favore dell'atto deliberativo.

Fondamentale per la bocciatura della delibera si è rivelato il voto dei tre consiglieri “ribelli”. La decisione è scaturita dalle mancate risposte alle richieste di maggiore visibilità politica manifestate nei mesi scorsi. C'è anche da evidenziare che prima del voto sull'importante atto deliberativo che avrebbe garantito l'assestamento del bilancio comunale è stata lanciata da parte del consigliere comunale Carlo Gervasi l'ultima àncora di salvezza agli esponenti politici sia di maggioranza che d'opposizione. L'appello era finalizzato ad evitare che in Comune arrivi il commissario prefettizio, ma questo suo invito non ha portato ad alcun chiarimento politico.

Gli animi si sono surriscaldati nel momento in cui il consigliere del Partito democratico Luigi Lagna ha chiesto al presidente del consiglio comunale Fernando Baffa, ex Pd, di dimettersi dall'incarico, in quanto la sua era una nomina appartenente al partito. Sono volate parole pesanti tra i due consiglieri e nel battibecco è stato coinvolto anche il sindaco. Atteggiamento che ha confermato la guerra in atto all'interno tra i vari gruppi ed evidenziato le varie contrapposizioni politiche tra le correnti interne. Il nervosismo è stato, dunque, il protagonista indiscusso fra i banchi della maggioranza tra scambi di veleni e accuse incrociate. Prima di esprimere il voto sull'atto deliberativo, il presidente del consiglio comunale Fernando Baffa si è dimesso dall'incarico.
Il comportamento dei consiglieri di maggioranza ha scatenato le reazioni dei consiglieri d'opposizione i quali hanno colto l'occasione per mettere in luce i precari equilibri all'interno della coalizione. Preoccupazioni che hanno rafforzato la volontà del sindaco Montagna a scegliere la via delle dimissioni. Una decisione derivata dalla sua constatazione dell'impossibilità di governare con la serenità necessaria, facendo affidamento su una maggioranza forte e coesa la cui palese disgregazione ha pregiudicato i mesi rimasti per concludere il mandato elettorale.
Si è trattato di un finale mozzafiato con una dichiarazione di voto espressa con appello nominale che ha decretato la bocciatura dell'importante atto deliberativo. Molto amareggiato quel che rimane del centrosinistra per l'esito del voto che rimanda a casa un'amministrazione comunale che fra non molto avrebbe portato a termine il mandato elettorale. Positivo il commento del centrodestra che non ha nascosto la soddisfazione per la caduta dell'amministrazione comunale.



 
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