«Invalido», ma era falso: denunciati un 73enne, i familiari e tre medici. Sequestrati beni per 25mila euro

«Invalido», ma era falso: denunciati un 73enne, i familiari e tre medici. Sequestrati beni per 25mila euro
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Sabato 17 Dicembre 2016, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 13:44

Un'indagine della Guardia di Finanza di Lecce coordinata dal sostituto procuratore Donatina Buffelli ha portato alla scoperta di un "falso invalido" che, ufficialmente, era incapace di provvedere autonomamente e di deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore, ma di fatto è risultato in grado di svolgere ogni normale attività, riuscendo così a guidare la propria autovettura, a effettuare la spesa quotidiana, a recarsi in edicola, al bar e in ogni dove senza necessità di alcun ausilio o accompagnatore.


In particolare l'uomo, un 73enne, è stato pedinato e videoripreso non solo mentre passeggiava autonomamente per le strade cittadine e guidava la propria autovettura da e verso il supermercato, ma anche in compagnia del nipote che, poco prima di entrare presso la sede dell’Inps di Lecce per andare a sostenere la visita di revisione riguardante la dichiarata invalidità, apriva la sedia a rotelle e lo faceva premurosamente “accomodare” per spingerlo davanti alla Commissione e non destare sospetti.

L'indagine si è conclusa con la denuncia della moglie e del nipote del “falso invalido” nonché di tre medici salentini, per le ipotesi di reato riguardanti la truffa in concorso nonché, per i medici, le false attestazioni.
I tre professionisti, inoltre, sono stati segnalati, per i rispettivi provvedimenti, all’Ordine Nazionale dei Medici.

Di particolare importanza è stata la concreta collaborazione della Direzione Provinciale Inps di Lecce, che ha consentito di sottoporre nuovamente a controllo di revisione l’anziano signore e di capire la falsità delle attestazioni mediche, avviando immediatamente le procedure per la sospensione di ulteriori indebite erogazioni.
In aggiunta, la Procura della Repubblica di Lecce ha disposto il sequestro per equivalente di beni per un valore di oltre 25.000 euro nei confronti del ”falso invalido”, a ristoro delle somme indebitamente percepite.

L’anziano signore, fermo sulle proprie posizioni anche di fronte all’evidenza, ha continuato a sostenere la propria grave invalidità anche dopo aver visionato i filmati girati dai militari, dichiarando che, grazie all’uso alcuni farmaci, poteva, sebbene in maniera temporanea, condurre prodigiosamente una vita “normale”.
Giustificazione, quest’ultima, che comunque non gli è valsa ad evitare anche il ritiro del tagliando di invalidità che gli consentiva di beneficiare dei parcheggi sulle strisce gialle riservati ai disabili.

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