Consiglio provinciale lampo: ok al bilancio in 10 minuti. E la minoranza insorge

Consiglio provinciale lampo: ok al bilancio in 10 minuti. E la minoranza insorge
di Paola COLACI
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Martedì 8 Novembre 2016, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 21:16

«Consiglio provinciale lampo: bilancio approvato in 10 minuti. Blitz di Gabellone per evitare la discussione sui conti ed eludere la questione Alba Service». La minoranza provinciale attacca il presidente. Ma Antonio Gabellone replica a stretto giro: «Il consigliere di opposizione Giovanni Siciliano era presente. Se gli altri hanno difficoltà ad alzarsi presto la mattina non è certo colpa mia».

 

A Palazzo dei Celestini è guerra tra il numero uno dell’ente e i consiglieri di opposizione Sergio Signore, Nunzio Dell’Abate e Gabriele Caputo del Pd e Danilo Scorrano di Salento Bene Comune.
Il gruppo di minoranza contesta al presidente di aver «volutamente riunito» la sua maggioranza in aula consiliare alle 9.30 del mattino. Per quell’ora, infatti, questa mattina era prevista la prima convocazione del Consiglio provinciale. La seconda “chiama” era fissata, invece, per le 11. Ma a differenza di altre volte, al primo appello del segretario provinciale hanno risposto la maggioranza quasi al completo (assente solo il consigliere Cataldi) e anche il consigliere Giovanni Siciliano per conto dell’opposizione. La seduta consiliare si è chiusa alle 9.40 con l’approvazione del Bilancio di previsione e del Dup oltre a un paio di altri punti previsti all’ordini del giorno.

Un modus operandi che ha fatto letteralmente gridare allo scandalo la minoranza a Palazzo dei Celestini che ieri mattina alle 12 ha convocato una conferenza stampa contro il “blitz” del presidente. Una riunione a cui hanno preso parte anche i lavoratori di Alba Service, la società partecipata dichiarata fallita nei giorni scorsi, che avevano intenzione di prendere parte al Consiglio provinciale. Secondo Dell’Abate, però, Gabellone avrebbe proceduto in prima convocazione chiudendo la “partita” sui conti proprio per evitare di rispondere agli interrogativi della minoranza sulla situazione contabile dell’ente e per evitare il confronto con i lavoratori che stavano arrivando a Palazzo dei Celestini.

«Noi non siamo né vili né codardi. Seppure nella maggior parte dei casi in Consiglio mancasse il numero legale, l’opposizione con senso di responsabilità ha sempre garantito la sua presenza. Ma oggi siamo stati vittime di un vero e proprio blitz del presidente con l’avallo della maggioranza e, ahimè, di un consigliere che dovrebbe appartenere alla minoranza. Tal Giovanni Siciliano». «La prassi prevede che l’ente dia avvio ai lavori in seconda convocazione – ha incalzato Scorrano - Dal punto di vista formale, quanto è avvenuto è corretto, ma dal punto di vista etico quella di oggi è stata una giornata nefasta. Dopo un intenso giro di telefonate tra Gabellone e la maggioranza, oggi il loro obiettivo è stato centrato in meno di 10 minuti. E di ciò chiederò, comunque, conto al consigliere Siciliano».

Al consigliere Caputo il compito di registrare la «prassi di Gabellone di sottrarsi al confronto e di non fornire chiarimenti contabili quando vengono richiesti. E il caso più emblematico è proprio quello di Alba Service: sebbene più volte abbiamo chiesto di conoscere bilanci e conti della partecipata, ogni istanza è rimasta inevasa. E la Provincia non si è nemmeno opposta al fallimento della sua partecipata». Poi la dichiarazione di guerra finale dell’opposizione: «Non ci lasceremo intimidire e batteremo tutte le strade possibili che passano attraverso la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica».
Per parte sua, Gabellone ribatte colpo su colpo: «Il consigliere di opposizione Giovanni Siciliano era presente e si è astenuto sul Bilancio.
Se gli altri hanno difficoltà ad alzarsi presto la mattina non è certo colpa mia. Non comprendo tutto questo clamore. Forse l’opposizione aveva articolato qualcos’altro, alimentando le proteste con alcuni lavoratori, che poi le è sfuggito di mano. Ma non è colpa mia. Il Consiglio si è tenuto regolarmente e non vi era necessità di procedere in seconda convocazione. Personalmente mi sono preoccupato di chiamare al telefono Siciliano che avevo già visto in Provincia. Rispedisco al mittente, dunque, ogni accusa. Si tratta solo di fandonie e fantasie che l'opposizione tira fuori dal cilindro quando non ha altro su cui argomentare».

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