Città delle barriere:1.100 luoghi “chiusi” ai disabili

Città delle barriere:1.100 luoghi “chiusi” ai disabili
di Paola ANCORA
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Martedì 30 Agosto 2016, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 12:42
Lecce città inaccessibile ai disabili. È questa la realtà scoperchiata - o, meglio, ribadita - dall’episodio che nella prima giornata di festa di Sant’Oronzo, il 24 agosto scorso, ha visto protagonista Maria De Giovanni, diversamente abile, alla quale una vigilessa ha impedito l’accesso al centro storico blindato.
Dopo la polemica e le proteste, con tanto di scuse ufficiali del sindaco Paolo Perrone, della stessa vigilessa e del comandante della Municipale, Donato Zacheo, proprio quest’ultimo ha preso carta e penna e denunciato che «non è di certo responsabilità dei vigili, che anzi si prodigano per aiutare chi è in difficoltà, se Lecce non è accessibile», e non solo nei giorni di festa. Tanto è bastato per accendere un faro sul tema che, in questi anni, è sempre rimasto sottotraccia. «Il problema dell’accessibilità esiste - ammette il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti - ma è questa amministrazione che, per prima, si è messa in gioco per tentare di risolverlo, a partire dalla mappatura, avviata con l’assessore all’Innovazione Alessandro Delli Noci, dei siti inaccessibili della città con il progetto Hackathon». Progetto avviato lo scorso aprile e che ha consentito la mappatura della Lecce off limits alle persone con disabilità, censendo oltre 1.100 siti dove arrivare con una carrozzella è praticamente impossibile.

«C’è un problema di adeguamento della città e non possiamo fare altro che procedere per stadi - continua Messuti - a partire, per esempio, da piazza Mazzini che, a breve, verrà riqualificata abbattendo le attuali barriere architettoniche. Va detto, però, che l’amministrazione sta redigendo il Peba, cioè il Piano per l’eliminazione delle Barriere architettoniche, che dovrà poi essere presentato alla Regione e, come è avvenuto per le città del Piemonte o del Veneto, inserito nella legge finanziaria regionale». Il nodo, dunque, ancora una volta sono le risorse: «Il problema sono i soldi - chiude Messuti -. Se non ce li darà la Regione, cercheremo di fare il meglio che possiamo con la quota parte dei proventi delle multe destinata a questo scopo». Briciole, rispetto alla necessità di adeguare Lecce, sempre più turistica, alle esigenze dei disabili e delle loro famiglie.

Intanto, dopo il duro intervento ufficiale del comandante Zacheo a difesa del Corpo dei vigili, «dei quali non si può e non si deve mettere in dubbio la sensibilità», sul caso De Giovanni - finito ieri al centro di una commissione Traffico ad hoc - interviene anche il coordinatore provinciale del Sulpl, il sindacato unitario dei lavoratori di Polizia locale, Antonio De Iaco. Che sollecita una riflessione comune sulle difficoltà che i vigili incontrano, ogni giorno, nello svolgimento del loro compito, in particolare durante i giorni di chiusura al traffico del centro: «Arriva di tutto - scrive -. E qualche volta si ha il tempo di ragionare e dilungarsi a spiegare, altre si è costretti a tagliar corto. E in quest’ultimo caso capita che volino i “lei non sa chi sono io” o “domani faccio un casino sui giornali” o, ancora, “chiamo Paolo e ti trovi disoccupato”», là dove “Paolo” è il sindaco Perrone.

«La chiusura del centro - aggiunge - serve a garantire serenità e sicurezza a chi passeggia, chiacchiera, si rilassa o fa affari. E quest’anno, più degli altri, il problema della sicurezza era sentito. Bisognerebbe ricordare che, se le cose non accadono, può essere anche perché qualcuno fa bene il suo lavoro e quindi o le impedisce o dissuade dal porle in essere. Si parla tanto di tenere l'attenzione alta per via dei tempi certamente non sereni, ma quando questo comporta un piccolo sacrificio allora scatta la lesa maestà e il rifiuto al transito diventa addirittura mancanza di rispetto per la disabilità. Solidarietà alla collega e a tutti i colleghi che con impegno e serietà fanno, o comunque provano a fare, bene il proprio lavoro».
«Soddisfatta a metà» si è detta, su Facebook, Maria De Giovanni, che ha assistito ieri alla commissione Traffico convocata sul tema dal presidente, il consigliere di Forza Italia, Vittorio Solero. Commissione movimentata, alla quale ha partecipato anche Zacheo ribadendo che si è trattato di un caso isolato, che non si ripeterà. «La vigilessa non mi ha nemmeno chiamata - dice De Giovanni -. E quindi non finisce qui. Non si è sbagliato soltanto con me, ma con tutti».

 
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