Camera di Commercio, parlamentari compatti: «In campo per salvarla»

Camera di Commercio, parlamentari compatti: «In campo per salvarla»
di Stefano Martella
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Sabato 23 Gennaio 2016, 10:29
Razionalizzare sì, svuotare no. Sul riordino delle Camere di Commercio, previsto dalla riforma Madia, l’interessamento dei parlamentari salentini sarà bipartisan e andrà nella direzione di proporre delle modifiche se il provvedimento, che ancora è in fase di bozza, prevederà uno svuotamento dell’ente. Su questo punto, deputati e senatori degli opposti schieramenti, sono tutti d’accordo.

È la prima certezza emersa nell’incontro tenutosi ieri mattina tra Alfredo Prete, presidente dell’ente camerale leccese, i parlamentari leccesi e i sindacati. Al tavolo era presente anche il presidente della Camera di Commercio di Brindisi. Si è discusso della riforma Madia, precisamente del decreto che punta ad un riordino degli enti camerali, con un passaggio dalle attuali 105 camere a non più di 60 mediante accorpamento di due o più Camere di Commercio.

È prevista anche la possibilità di singoli enti non accorpati, purché abbiano almeno 75mila imprese iscritte nel registro. Al tavolo, dopo l’appello di Prete, ha preso la parola Rocco Palese, senatore di Conservatori e Riformisti: Qui si vuole svuotare degli enti che offrono supporto fondamentale a piccole e medie imprese del territorio salentino. Questo appare ancora più assurdo se si pensa che negli ultimi anni la Camera di Commercio ha fatto progressi sotto il profilo della tecnologia e digitalizzazione. Fa male pensare al rischio di perdere professionalità e competenze. Da parte nostra ci sarà il totale impegno per avere un confronto con la parte governativa e seguire l’iter in sede di commissione».

Salvatore Capone, onorevole del Pd, ammette che lo slittamento della discussione sul decreto attuativo potrebbe significare, se non proprio un ripensamento, una intenzione di approfondire ulteriormente i termini del provvedimento. Non solo. «Sia il tema delle funzioni dell’ente, soprattutto quella di promozione del territorio, sia la questione dei posti di lavoro sono argomentazioni che sono state poste all’attenzione del Governo - ha detto -, inoltre sicuramente porremo le riflessioni che sono emerse da questo incontro in sede di commissione. Sicuramente questo è un provvedimento che va inserito dentro una cornice più grande, di una necessaria riforma del paese. Noi però ci prenderemo la responsabilità di sottolineare, là dove ce ne sarà bisogno, gli elementi da cambiare e migliorare».

All’incontro erano presenti anche i sindacati. Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl hanno puntato l’attenzione sullo svuotamento delle funzioni e la totale incertezza occupazionale per il personale. Vito Perrone, segretario dell’Ugl, teme che la soppressione degli enti camerali possa mettere a repentaglio anche gli sforzi per la realizzazione del distretto turistico: «A cosa è servito avere una base solida per il distretto turistico se poi ci tolgono la Camera di commercio? Da chi verrebbero sostenute tutte quelle aziende turistiche interessate ad investire sul territorio?».

E sull’argomento interviene anche Erio Congedo, presidente del gruppo regionale dei CoR che sprona i parlamentari salentini ad «una protesta che non può e non deve limitarsi a un “comunicato stampa” di mere lamentele e doglianze, ma che si deve concretizzare con una battaglia parlamentare vera a difesa del nostro territorio».
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