Caccia (disperata) al parcheggio: un'impresa trovare un posto

Via Petraglione a Lecce
Via Petraglione a Lecce
di Francesca SOZZO
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Venerdì 23 Settembre 2016, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 16:00

Parcheggi. Si fa quel che si può. Prima di abbandonare l’idea di riuscire a trovare un posto.
In una mattina di settembre, con le scuole iniziate da una settimana, l’impresa è più che ardua (come dimostrano le foto). Praticamente impossibile, ma necessaria per andare al lavorare. Non tutti gli automobilisti in tour per la città sono infatti a spasso per svago, molti devono andare in ufficio o in tribunale o effettuare delle commissioni e perdere tempo in macchina è l’ultimo dei desideri.

Dunque, orologio alla mano, inizia il test: 9.50 (alle 8 sarebbe stato un test viziato con risultati scontati visto l’orario di punta) si parte da via Leuca al confine con Castromediano. Direzione: City Terminal. Un parcheggio dall’ampio bacino di posti auto a pagamento preso d’assalto dalle centinaia di avvocati che frequentano i tribunali della zona, via Brenta e viale De Pietro. Per raggiungere il parcheggio, spesso definito di interscambio, quasi mezz’ora di tempo a causa dell’elevato traffico. Ore 10.17 inizia la ricerca. Primo giro nel parcheggio; secondo giro. Terzo. Poi la decisione di fermarsi in un angolo e aspettare che qualcuno liberi un posto auto. Venti minuti di tempo e finalmente un avvocato, borsa di pelle in mano, apre a distanza la sua auto: «Va via?», chiediamo. Fa cenno con la testa di sì. Il posto, finalmente un miraggio. Sono le 10.42.

 

 


Obiettivo raggiunto, non resta che ritentare l’impresa al parcheggio del cimitero a poche centinaia di metri dal City terminal. In quattro minuti (ripartendo alle 10.50) si raggiunge l’area parcheggio. Ieri mattina piena non solo di auto ma anche di camper che probabilmente hanno scelto una zona un po’ più riparata per sostare sebbene il parcheggio non sia destinato ad area camper. Motore dell’auto spento, si aspetta - e si spera - che accada quanto accaduto al City Terminal: il miracolo, insomma, che qualcuno liberi un posto, ma questo non accade. Dieci minuti di attesa fanno già saltare i nervi anche all’automobilista più paziente. Serve un’altra soluzione: via Adua alle spalle dell’Università e del Liceo Palmieri. Un posto? Nemmeno a pagarlo. Si continua a camminare, auto parcheggiate a sinistra, dove ci sono le strisce blu e sulla destra superato il parcheggio privato. Proseguendo più avanti, sempre in via Adua all’incrocio con via Vito Palumbo, sulla destra ci sono altre strisce blu, piene ovviamente anche quelle. Sosta comoda ed economica, si è praticamente in centro, e il costo del parcheggio scende a 0,52 euro. È chiaro che i posti vanno a ruba. Non resta che provare più avanti, sempre in via Adua proseguendo verso Porta Rudiae dove c’è un’altra area parcheggio. Ma nulla.

Meglio non demordere, nonostante abbia anche iniziato a piovere. Nel frattempo l’orologio segna le 11.25 ed è il momento di provare al parcheggio davanti al Catasto che un tempo garantiva un bel numero di posti auto, oggi ridotti al lumicino. Pieno, tutto pieno il parcheggio. Ma nelle strade interne, quelle che poi arrivano verso la stazione, c’è un bel via vai di auto. Molte sono ferme in seconda fila e non sempre in attesa di un posto. Qualcuno ha proprio parcheggiato forse per andare alla vicina camera di commercio. Basta addentrarsi nelle strade interne per rendersi conto della fame di parcheggi. Ci sono auto parcheggiate anche dove vige il divieto di sosta in via Giuseppe Petraglione e anche nei pressi degli incroci che rendono difficile le manovre per chi cerca di girare. Un parcheggiatore abusivo “gestisce” la situazione. Un automobilista rallenta e chiede se ci sono dei posti. Ma al momento la risposta è: «No». Le aree parcheggio sono terminate con l’ex Carlo Pranzo trasformato in un parco, quello delle Mura. 

I minuti passano e in oltre un’ora di tour si è trovato un solo posto auto. Ultimo tentativo le strisce blu sparse in città senza scegliere una zona precisa. In viale Marche le auto sono ferme anche sulle corsie preferenziali rischiando anche la multa con lo street control della polizia che per tutto il giorno circola sulle strade cittadine. Ma la gente è esasperata e rischia. Sì, anche la multa.
In piazza Mazzini è perfino inutile addentrarsi considerando che è zona di shopping, banche e attività professionali. Resta la zona dietro al Tribunale. Ma è meglio abbandonare l’idea.
E il centro storico? Considerato il massiccio numero di pass ridotti, dovrebbe essere più semplice trovare un parcheggio. Macché. D’altronde durante tutta la giornata e fino alle 21 l’accesso è libero.
È arrivato il momento di tirrare le somme: voto dal segno meno, purtroppo. In una città che continua la sua escalation nella perdita di posti auto, non solo per zone che hanno cambiato “destinazione”, vedi il Carlo Pranzo appunto, ma anche per quelle, vedi Porta San Biagio, che sono state oggetto di riqualificazione urbana e che oggi sono una ancor più bella zona della città, ma senza quei posti auto indispensabili seppur pochi. E poi ci sono le concessioni per le pedane dei locali, e poi ci sono i lavori, e poi ci sono le grandi opere mai partite, il Tito Schipa, per esempio, o l’ex Enel. Ma di parcheggi, nemmeno l’ombra.

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