Bocciato per nove firme: addio al referendum sul centro chiuso

Bocciato per nove firme: addio al referendum sul centro chiuso
di Stefania DE CESARE
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Mercoledì 21 Settembre 2016, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 09:22
Il referendum per estendere la Zona a traffico limitato del centro storico di Lecce non si farà. La matematica condanna il Comitato “Decidi Tu!” che per sole nove firme non riesce a raggiungere l’obiettivo di mettere in piedi una consultazione cittadina per estendere la Zona a traffico limitato a tutte le ore del giorno e sette giorni su sette. «Dopo aver esaminato la relazione preposta dagli uffici – dichiara il segretario generale del Comune, Vincenzo Specchia - la commissione tecnica ha ritenuto valide solo 2.991 sottoscrizioni e per questo motivo il referendum non è ammissibile».
Non è bastata, quindi, la buona volontà e il lavoro svolto in questi mesi dal comitato promotore che in soli 58 giorni era riuscito a collezionare 3.348 adesioni, più di quelle necessarie usando meno del tempo a disposizione. Uno sforzo considerevole, ma che oggi risulta vano, e il sogno del Comitato si ferma così a poche firme dal traguardo. Lo scopo delle associazioni era proprio quello di indire un referendum cittadino per proporre una modifica alla Ztl, rendendo il centro off limits alle automobili e migliorare la viabilità e la vivibilità del cuore della città, ostaggio spesso delle automobili.

Una rivoluzione mancata per nove sottoscrizioni, un numero esiguo, ma che impedisce di raggiungere la soglia delle 3mila firme previste dal regolamento. Il verdetto reso noto dalla Commissione tecnica, formata oltre che dal segretario Specchia anche dal giudice amministrativo Ettore Manca, presidente di commissione, dall’avvocato Alberto Sansonetti e dal funzionario responsabile dell’ufficio elettorale Alba Pando, stravolge i pronostici: «Dalle carte a noi pervenute risulta che le sottoscrizioni controllate dagli uffici sono state 3.268 – spiega il segretario generale Specchia -. Di queste, 70 firme sono risultate doppie, 164 sono le firme sottoscritte da cittadini non residenti mentre altre 36 sottoscrizioni non sono state ritenute valide perché rese da soggetti non identificabili dalla legge perché, ad esempio, hanno presentato un documento di identità non valido. In totale, gli uffici hanno certificato 2.985 firme, segnalando sei casi dubbi sui quali doveva esprimersi la commissione. Sei certificazioni da parte di cittadini che, al momento della sottoscrizione, erano elettori, ma che poi per svariati motivi hanno perso questa qualità. La commissione ha ritenuto comunque valide queste firme per un totale quindi di 2.991 sottoscrizioni certificate».

Fino a ieri, i numeri giocavano a favore del Comitato “Decidi Tu!”, sicuro di aver raggiunto l’obiettivo delle 3mila firme anche in virtù del numero di sottoscrizioni raccolte e che, per questo motivo, spingeva affinché i lavori di controllo venissero conclusi nel più breve tempo possibile così da poter fare coincidere il referendum cittadino con quello costituzionale. Una soluzione che, secondo le associazioni coinvolte, avrebbe agevolato il raggiungimento del quorum e avrebbe fatto risparmiare alle casse comunali circa 200mila euro.
Il Comitato però chiederà l’accesso agli atti per esaminare il lavoro della commissione e le firme ritenute non valide, concentrandosi anche sul centinaio di firme che la commissione ha escluso: 3.268 quelle esaminate dagli uffici contro le 3.348 sottoscrizioni raccolte. Al momento, chiusa la parentesi referendaria, eventuali cambiamenti alla mobilità del centro storico cittadino sono nelle mani di Palazzo Carafa: il sindaco Perrone però ha più volte ribadito la volontà di lasciare invariata la viabilità del cuore della città, con varchi attivi solo nelle ore notturne e chiudendo il centro h24 solo nel fine settimana, e ai cittadini non resta che accontentarsi.



 
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