Corsa a Palazzo, secondo round: una poltrona per due candidati

Corsa a Palazzo, secondo round: una poltrona per due candidati
di Francesca SOZZO
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Sabato 24 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:46
Ultimo miglio. È quello che separa i due pretendenti alla poltrona di sindaco. Domani si tornerà alle urne. Si vota dalle 7 alle 23, poi si procederà allo spoglio delle schede. 
A contendersi la poltrona saranno Mauro Giliberti, candidato del centrodestra, e Carlo Salvemini per il centrosinistra. Sarà ballottaggio dunque. L’11 giugno scorso infatti le urne non hanno proclamato alcun primo cittadino. Il centrodestra con Mauro Giliberti al primo turno non è riuscito nell’impresa degli ultimi vent’anni: sbaragliare la sinistra e con percentuali bulgare. Questo non è accaduto: le liste che hanno sostenuto Giliberti al primo turno hanno raggiunto il 52% contro il 45,2% delle preferenze affidate al candidato-giornalista, volto noto del programma Rai, Porta a Porta. Non brilla il centrodestra che rinvia a dopo il ballottaggio ogni confronto interno mentre analizza le performance delle singole compagini. Direzione Italia, la lista ammiraglia figlia del movimento politico di Raffaele Fitto chiude la prova con il 17,45% delle preferenze e 8.843 voti. Secondo miglior risultato invece è quello della lista civica di riferimento del parlamentare Roberto Marti, “Grande Lecce”, che migliora di circa due punti il risultato del 2012, raggiungendo il 10,5%. Solo terza invece è Forza Italia con 4.526 voti, pari all’8,9%. A seguire Fratelli d’Italia-An, con il 5,6% dei voti e poi Lecce Città del Mondo, civica del sindaco uscente Perrone, con il 4,6%. Restano sotto la soglia di sbarramento al 3%, le liste di Noi con Salvini che raggiunge lo 0,5%, Lecce Popolare con il 2% e la lista del candidato sindaco Giliberti con il 2,1%. Lo sfidante è Carlo Salvemini, che si presenta al secondo turno con un tesoretto del 28,9% di preferenze personali e il 24,6% di preferenze delle liste che lo hanno sostenuto. Il miglior risultato spetta alla lista del candidato, Lecce Città Pubblica che incassa l’8,6%, seguita dal Partito Democratico con l’8,4%. A seguire la Puglia in Più - lista di riferimento del senatore Dario Stefàno - al 3%, “Una Buona Storia per Lecce” al 2,5% e un’Idea per Lecce con l’1,9%. Carlo Salvemini si presenterà al secondo turno con un apparentamento, quello con il candidato dei movimenti civici e Udc, Alessandro Delli noci che al primo turno ha ottenuto il 16,9%, cioè 8.807 voti. Le sue liste saranno presenti sulla scheda elettorale azzurra con cui si voterà domani. E dunque sulla scheda saranno presenti anche Un’Altra Lecce, Andare Oltre, Cambiamo Lecce, Sveglia Lecce, Lecce Area Metropolitana e Partito dei Pensionati. 
 
Si vota domenica, dalle 7 alle 23, in 102 sezioni delle scuole leccesi, poi lo spoglio delle schede.
Alle urne sono chiamati in 77.360 Si vota dunque tracciando un segno sul nome del candidato. Se la croce dovesse essere tracciata su una delle liste che sostiene il candidato sindaco, il voto andrà al candidato di riferimento. Il principio perché le schede siano valide - spiegano dalla Prefettura - è il criterio che ribadisce l’interpretazione dominante dell’espressione della volontà elettorale. Insomma è la volontà dell’elettore che deve essere interpretata. 
Nella nottata di domani la città di Lecce potrebbe avere già il suo nuovo sindaco dopo un ballottaggio che torna dopo vent’anni quando proprio il padre di Carlo, Stefano Salvemini, candidato dell’Ulivo, fu eletto sindaco con il 53,39% dei voti vincendo sul candidato del Polo Francesco Faggiano.
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