La corsa dei maestri: in 257 “aspiranti”
per soli tre posti

La corsa dei maestri: in 257 “aspiranti” per soli tre posti
di Maddalena MONGIÒ
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Venerdì 26 Agosto 2016, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 18:22
Con l’acqua alla gola, i docenti salentini immessi in ruolo lo scorso anno con il Piano straordinario della legge 107 nota come “Buona scuola”, ma l’ancora di salvezza c’è sul sostegno: 473 cattedre. Chiusa la partita della mobilità nazionale, incassato il duro colpo del mancato trasferimento da nord a sud (mediamente più del 50 per cento degli insegnanti sarà costretto a fare le valigie), l’esile speranza per non partire è legata alle assegnazioni provvisorie, ossia all’incarico su una cattedra, per un anno. Dopodomani scade il termine per la presentazione delle domande di assegnazione provvisoria per la scuola media e per le superiori, ma intanto la “sentenza” è già stata emessa per la primaria. Sono solo tre i posti per le assegnazioni provvisorie, a fronte di 257 maestri che - stando così le cose - in gran parte saranno costretti a fare le valigie. Buone chance per rimanere le ha chi è in possesso dell’abilitazione per insegnare agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Bes), per tutti gli altri la prospettiva è di cominciare a preparare la valigia. Le cattedre sul sostegno, per la provincia di Lecce sono: 85 per l’infanzia, 115 per la primaria, 101 per le medie, 172 per le superiori. Un numero di cattedre che fa ben sperare per chi ha l’abilitazione sul sostegno.

La conferma arriva da Roberto Calienno, segretario regionale della Cisl scuola: «Con le assegnazioni provvisorie sul sostegno rientrano tutti, nessuno escluso, purché sia abilitato. Per i posti comuni ci sono seri problemi. Per loro, a mio avviso, l’unica possibilità è l’utilizzazione e assegnazione sui posti part time. Come Cisl scuola stiamo facendo fare la domanda di part time, subordinata all’accoglibilità dell’istanza di trasferimento».

Tira fuori l’asso dalla manica Calienno e dà una chance in più a chi guarda con terrore al nuovo anno scolastico. «Dopo aver presentato la domanda di assegnazione provvisoria stiamo facendo presentare, a chi è nelle condizioni di poterlo fare, una domanda[FI] cartacea [/FI]- rende noto Calienno -[FI] di part time[/FI] all’Usp di provenienza e di arrivo. In questo si possono recuperare altri rientri. La nostra richiesta rimane sempre quella della diminuzione del rapporto alunni-classe che in Puglia è ancora dello 0,7 per cento più alta della media nazionale. Chiediamo anche l’aumento dell’organico di fatto, l’aumento del tempo scuola grazie al tempo pieno e a quello prolungato. E serve il sostegno degli enti locali che devono venirci incontri con i servizi di trasporto e mensa».
E non basta. Sul fronte delle sofferenze della scuola, quest’anno, piangono i prof immessi in ruolo lo scorso anno, ma anche quelli precari. «C’è la partita delle Gae - puntualizza Calienno - e abbiamo chiesto che la Regione si impegni a stilare un protocollo d’intesa con il Miur per il riconoscimento integrale del servizio prestato dai docenti delle Gae nel progetto “Diritti a scuola” che oggi non ha un punteggio riconosciuto».
Sul fronte caldo anche gli errori dell’algoritmo utilizzato dal Miur per la destinazione dei docenti della mobilità nazionale. La Cisl scuola ha quantificato[FI] in 519 i tentativi di conciliazione, in Puglia[/FI], per primaria e e scuola media a cui si aggiungono quelle eventualmente presentate da chi è fuori regione e che al momento non sono quantificabili. Le contestazioni riguardano 322 persone spedite fuori regione e 197 per le fasi interprovinciali. Circa 300 sono della primaria, il resto della scuola media. Quelle delle superiori non sono significative perché non si riferiscono all’algoritmo e non è chiaro se saranno prese in esame. «Le conciliazioni - conclude Calienno - saranno fatte sull’organico di diritto e i docenti, anche se hanno ragione, rimarranno fuori. Pare che per indicazione del Miur non si possano utilizzare i posti dell’organico di fatto per un problema di natura giuridica: i movimenti sono stati fatti sull’organico di diritto e quindi gli errori devono essere sanati in quell’ambito».
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