Inseguito dai randagi cade dalla bici. Asl e Comune pagheranno

Inseguito dai randagi cade dalla bici. Asl e Comune pagheranno
di Claudio TADICINI
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 13:43
Per sfuggire ad un branco di cani randagi che lo aveva assalito improvvisamente alle spalle del Velodromo degli Ulivi, a Monteroni, si diede alla fuga in sella alla sua bicicletta, ma venne inseguito da uno degli animali finché, dopo avere perso l'equilibrio, andò a sbattere contro un palo della luce ai margini della strada, fratturandosi la clavicola.
Per quella disavventura, risalente all'estate 2009, nei giorni scorsi la Asl di Lecce e il Comune di Monteroni sono stati condannati, in solido, al risarcimento dei danni riportati dal malcapitato cittadino, uscito per una spensierata passeggiata in bicicletta e tornato a casa – è proprio il caso di dirlo – con le ossa rotte.
I fatti risalgono alla mattina del 21 agosto di sette anni fa, quando il 60enne C.S., dipendente di una ditta di autotrasporti, insieme ad un amico è uscito per una passeggiata in bici. Arrivato in via Messapia, stradina immersa nelle campagne alla periferia di Monteroni, ha visto sbucare dai campi circostanti alcuni cani randagi, che subito hanno puntato lo sfortunato ciclista, iniziando a ringhiare e ad abbaiare.
 
Datosi alla fuga e sfuggito ai probabili morsi, tuttavia, l'uomo non è riuscito a sottrarsi alla sfortuna.
Mentre cercava di seminare uno dei cani che, particolarmente ostinato e minaccioso, continuava ad inseguirlo, infatti, C.S. ha perso il controllo della bici. Ed è andato a sbattere contro un palo dell'illuminazione pubblica, riportando – come fu poi accertato presso l'ospedale di Copertino – la frattura della clavicola destra.
Il giudice onorario del Tribunale di Lecce, avvocato Elena Di Noi, per quei fatti ha ritenuto responsabili sia il Comune di Monteroni che l'Asl di Lecce: il primo perché avrebbe dovuto segnalare la presenza di cani randagi nella zona; la seconda perché, su segnalazione del Comune, avrebbe dovuto provvedere al recupero degli animali. Entrambi, però, adesso dovranno sborsare 5.400 euro in favore di C.S., che era assistito dall'avvocato Silvio Scatigna.
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