Infarto fatale al corso: sulla sospensione
scontro Poste-sindacati

Infarto fatale al corso: sulla sospensione scontro Poste-sindacati
di Angela NATALE
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Domenica 12 Febbraio 2017, 18:33

La morte improvvisa per infarto di un dipendente dell’ufficio postale di Lequile avvenuta venerdì pomeriggio tra le ore 13 e le 14 durante la pausa pranzo di un corso aziendale, oltre allo sgomento e alla costernazione dei colleghi, ha generato uno strascico di commenti polemici e notizie non coincidenti.
Secondo l’azienda, il corso di formazione dal titolo “Crescere a 360°” - che era dedicato agli operatori di sportello e si svolgeva nei locali di una filiale di Lecce - sarebbe stato subito interrotto. Secondo i sindacati, invece, è continuato come se nulla fosse accaduto. «Nonostante il tragico evento - aveva commentato a caldo l’altro ieri il segretario provinciale della Failp Cisal, Otello Petruzzi - la burocrazia, il rispetto delle procedure, delle norme, la paura di incorrere in qualche errore, hanno avuto la meglio. I partecipanti, sicuramente scioccati per la morte del collega e dalla vista di quella sedia vuota, hanno dovuto acriticamente continuare il lavoro; con quanto profitto non è dato sapere». In una breve nota stampa Poste italiane fa invece sapere che «il decesso è avvenuto in un locale aperto al pubblico, non aziendale, all’esterno della filiale». Per questo motivo, «né i colleghi, né i docenti erano a conoscenza della notizia». «L’informazione - specificano da Poste italiane - è infatti giunta in aula alle ore 15 circa, quando le forze dell’ordine hanno avvertito la filiale di Lecce. Il corso, dunque, è stato interrotto». Ma anche la segreteria territoriale Uil Poste dà un’altra versione dell’accaduto nella lettera inviata ieri al responsabile Risorse umane Mario Pomarico, al segretario regionale di UilPoste, Tonino Di Benedetto, e a Pierpaolo Bombardieri, della segreteria nazionale. «Nonostante il tragico evento che ha scosso tutti, docenti e colleghi, alla fine della pausa pranzo e degli adempimenti di rito, il corso formativo in cui si illustrava il nuovo corso di Poste italiane, con la centralità della persona e l’umanità come punto di forza delle poste del futuro, è ripreso fra lo sconcerto incredulo degli stessi corsisti». È ripreso, si legge ancora nella missiva, «nonostante la presenza di una postazione rimasta vuota, una postazione che un’ora prima era occupata da un collega che condivideva la “umanizzazione del lavoro” e il valore del rapporto umano nell’azienda (temi oggetti dell’incontro, ndr) di cui lui si sentiva parte integrante». La missiva si chiude, quindi, con un riferimento dotto: “Forse al di là delle belle frasi ad effetto, come disse Eraclito, “Panta rei”, tutto scorre; o forse quel giorno quella sedia di quella postazione di questa filiale era occupata solo da un numero di matricola a cui non è dovuto il rispetto che meritano le persone».
E la centralità della persona era stata sottolineata il giorno prima anche dal segretario di Failp Cisal, Petruzzi, appena appresa la notizia del decesso del collega e quella relativa alla ripresa del corso: «Viene spontaneo chiedersi: è possibile che tutto ciò accada? Davvero sono scomparsi i sentimenti di umanità, solidarietà, condivisione? Siamo diventati tutti senza cuore? Come sindacato, come uomini, da cristiani - aveva concluso - condanniamo con forza quanto è accaduto. Ricordiamo a chi rappresenta Poste Italiane che le persone, i propri dipendenti sono al di sopra di tutto e costituiscono il migliore patrimonio».
Dal canto suo, Poste italiane ribadisce la propria versione dei fatti: «Il corso si è interrotto lasciando nello sgomento i colleghi, la filiale e l’intera famiglia di Poste Italiane. L’azienda ha espresso da subito vicinanza ai congiunti del collega deceduto».

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