Torre Mozza, conta dei danni dopo l'incendio. L'imprenditore: «Ho rischiato di perdere tutto»

Torre Mozza, conta dei danni dopo l'incendio. L'imprenditore: «Ho rischiato di perdere tutto»
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 28 Luglio 2023, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 14:36

«Io ho provato a chiamare i Vigili del fuoco dalle 12 ma l’intervento è avvenuto solo tre ore dopo, alle 15, quando il danno era compiuto». Sono le parole di Gino Cozza, il titolare di Antica Masseria Rottacapozza, la struttura con parco annesso attiva in località Torre Mozza (Ugento) che l’incendio divampato ieri pomeriggio ha rischiato di polverizzare.

Il Salento devastato dagli incendi (solo ieri almeno quattro quelli più grandi), mentre i vigili del fuoco - che come ha sottolineato il comandante provinciale, Antonio Panaro, sono solo 40 - lavorano giorno e notte per cercare di limitare i danni.

Neppure i rinforzi, arrivati da altre regioni, bastano più.

Il racconto dell'imprenditore

Ancora con l’affanno, l’imprenditore salentino racconta quanto accaduto mettendo in risalto la difficoltà patite nel fronteggiare l’emergenza - e indirettamente quelle dei Vigili del fuoco di farvi fronte - nonché le conseguenze subite per la sua proprietà e quella di altri albergatori: «Insieme ai miei operatori ho provato subito a contattare il 115 ma risultava sempre occupato. E in un certo senso me lo aspettavo pure, con tutti gli incendi che stanno interessando il territorio. Ma, inevitabilmente, la circostanza mi agitava ancora di più, perchè complici le condizioni meteo le fiamme si estendevano minuto dopo minuto. Allora, ho deciso di contattare il comandante dei Carabinieri. Che a sua volta si è adoperato per assicurare intervento nel minor tempo possibile. È stato tremendo. E nella stessa situazione si sono ritrovati anche tanti altri mei colleghi», afferma l’imprenditore, che è anche vicepresidente di Federalberghi Lecce.

Della struttura ricettiva di sua proprietà tutto ciò che era in legno è andato in fumo. Secondo le prime stime, i danni ammonterebbero a non meno di 400mila euro. E intanto si pensa pure alle modalità di rimborso degli ospiti fatti evacuare e trasferiti nelle altre strutture di cui lo stesso imprenditore è amministratore nel Salento. «Anni di lavoro e sacrifici», riflette, «è tutto da costruire ma non ci arrenderemo».

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