Imu agricola, gli esclusi: «Ma noi siamo più in alto. Scriveremo al ministro»

Imu agricola, gli esclusi: «Ma noi siamo più in alto. Scriveremo al ministro»
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Venerdì 10 Giugno 2016, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 13:41
«I Comuni montani sono definiti da una circolare del 1993, che si rifà a una legge degli anni ’50: evidentemente in quegli anni non ci sono stati sindaci attenti e Neviano si trova fuori dalla classificazione. Ma sono pronta a scrivere al ministero: Neviano ha un’altitudine più alta di molti altri Comuni e merita di essere inserita tra i Comuni “svantaggiati” e di godere, così, dell’esenzione».

Parola di Silvana Cafaro, sindaco di Neviano, il Comune che insieme a Ugento, pur vantando un’altitudine di 108 metri sul livello del mare - ben più elevata della media dei comuni salentini - non figura nell’elenco dei Comuni montani, dove invece ci sono Otranto (15 metri sul livello del mare), Arnesano (32 metri) o ancora Tuglie (74 metri).
In tempi di vacche magre, anche esenzioni di poche decine di euro l’anno - ma che possono arrivare anche fino a qualche centinaio di euro per i latifondisti - fanno gola a tutti. E ai sindaci non inclusi tra i Comuni montani l’occasione persa di un piccolo risparmio brucia un po’.

La prende con ironia il sindaco di Ugento, Massimo Lecci: «Io sono nato a Brunico, in provincia di Bolzano e ho vissuto lì per dieci anni: anche solo per questo inoltrerò formale protesta perché il mio Comune sia inserito tra quelli che hanno diritto all’esenzione».

A parte l’ironia, che comunque viene facile, per il sindaco Lecci sarebbe alquanto strano che Ugento «tra le prime città balneari del Salento», fosse incluso tra i comuni montani. «Certo - è la riflessione amara di Lecci - con un territorio di circa 9.800 ettari di estensione, su cui sono coltivati circa 300mila alberi di ulivo devastati dalla xylella, la nostra comunità è obiettivamente “svantaggiata” e per questo meriterebbe non solo l’esenzione dall’Imu agricola, ma anche un pacchetto di sostegno ad hoc per un settore, quello agricolo, in cui negli ultimi anni si è investito molto in termini di qualità e che ora non ha davanti a sé prospettive positive».
V.Bla.
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