Falcone: Bubbico, attenzione ai nuovi intrecci della mafia
A Calimera nel nome dell'agente di scorta Montinaro

La cerimonia a Calimera (foto: Claudio Longo)
La cerimonia a Calimera (foto: Claudio Longo)
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Lunedì 23 Maggio 2016, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 10:12

«La Palermo di oggi non è più quella degli anni di Falcone, ma bisogna fare attenzione ad un nuovo fenomeno che si sta mettendo in evidenza, una relazione sempre piu' stretta tra mafia, criminalità' organizzata e corruzione che, complice la fragilita' delle istituzioni, ci mette di fronte ad una nuova vulnerabilità». Lo ha detto il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico intervenuto nel pomeriggio a Calimera alla cerimonia di scopertura della teca itinerante contenente i resti della fiat Croma del giudice in cui mori' anche l'agente di Calimera Antonio Montinaro. Insieme con Bubbico c'erano, tra gli altri, il procuratore generale di Palermo, Nico Gozzo, il governatore della Puglia, Michele Emiliano, la sorella, la moglie e il figlio di Montinaro. Tra gli interventi che si sono succedi quello di Gaetano Curreri, degli Stadio, che sul palco ha cantato 'Per la bandiera' scritta nel 1992 con Francesco Guccini e dedicata proprio agli agenti morti nella strage di Capaci. "Il 23 maggio - ha aggiunto Bubbico - deve essere il giorno dell'impegno. Liberare le nostre società dalle mafie deve essere un impegno non solo delle istituzioni ma di tutti i cittadini, soprattutto dei cittadini del Mezzogiorno perché è proprio qui che la mafia è' piu' radicata producendo effetti devastanti che segnano intere generazioni"Calimera rivive il momento della strage del '92 con un cerimoniale fitto di iniziative: dallo svelamento della teca, alla partecipazione di illustri autorità, agli artisti impegnati nell'estemporanea, i libri e il concertone finale.
«Abbiamo voluto dedicare questa giornata, quella strage di Capaci, alla memoria del nostro concittadino Antonio Montinaro e di tutte le vittime innocenti delle mafie. I fatti accaduti anche recentemente ci fanno capire quanto le mafie siano pervasive e abbiano i volti più diversi. La lotta civile alle mafie è una battaglia che deve abbracciare intere comunità e generazioni, germinando il seme della giustizia e dei diritti». Con queste parole la sindaca di Calimera Francesca De Vito spiega l'intensa giornata dedicata alla commemorazione della strage di Capaci nella seconda tappa della Rassegna Fatti Umani – Percorsi di Memoria e di Cittadinanza in programma a Calimera dal 22 al 29 maggio. Le attività iniziate nella prima mattinata con la presentazione del libro “Nome in codice: Quarto Savona 15, Km 100287 e oltre”, edizioni Qanat, ai ragazzi e alle ragazze dell'Istituto Comprensivo Calimera. Alle 11  da piazza del Sole è partito il corteo per le vie del paese, fino alla Piazzetta Antonio Montinaro per la collocazione di una corona, alla presenza delle istituzioni, del Consiglio Comunale dei ragazzi e di alcune classi dell'Istituto Comprensivo Calimera. In contemporanea in piazza del Sole l'estemporanea-concorso di pittura “L'Arte dell'Impegno- Artisti contro le mafie”: l'opera vincitrice è stata donata a don Luigi Ciotti.

 

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