Il palazzo e la città: una storia da ridere
Un libro racconta 15 anni de “La Carrozza”

Il palazzo e la città: una storia da ridere Un libro racconta 15 anni de “La Carrozza”
di Claudia PRESICCE
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Mercoledì 23 Marzo 2016, 10:19
Anche la satira fa la storia, quella grande e quella piccola. Lo insegnano i grandi “fogli” del passato, le gloriose testate che sono state palestre di tanti intellettuali italiani, dal “Travaso” al “Marc’Aurelio”, al “Candido”, giusto per ricordare i classici, in cui l’ironia, al netto delle distinzioni politiche, seppe registrare con arguzia, e anche con la necessaria partigianeria, i fatti e gli umori delle diverse stagioni del nostro Paese. <HS>
Anche il Salento è stato, nel tempo, terreno fertile per l’esercizio della satira “stampata”. La dimensione locale nulla toglieva al divertimento (semmai poteva aumentarlo) o all’impertinenza più affilata, anche se una certa dominante bonomia ancora si ricorda di periodici come “Il ficcanaso” e i tanti altri che si sono via via succeduti. Caratteristica comune dunque: leggere anche a distanza di molti anni questi giornali permette di rivivere fatti e atmosfere, di periodi anche non proprio vicini come in una divertente macchina del tempo.<HS>
Una conferma di questo si può avere anche sfogliando il bel volume appena arrivato in edicola, che raccoglie gli ultimi sedici anni della Carrozza (2000-2015), il giornale umoristico diretto da Ruggero Vantaggiato (molti numeri compresi nella pubblicazione sono stati firmati dalla figlia Loryolga). Versi, racconti, immagini, rubriche imbevute di umorismo e ironia e circa mille caricature di personaggi più o meno noti che, per brevi o lunghi periodi, in questi oltre tre lustri hanno avuto un ruolo o un peso nella vita della nostra comunità.
A cominciare dai primi cittadini, Adriana Poli Bortone (allora) e Paolo Perrone (oggi) che, accompagnati dalle rispettive “corti” e dai loro antagonisti, hanno effettivamente caratterizzato, a Lecce, delle vere e proprie “epoche”. Il libro segue una prima raccolta, pubblicata qualche anno fa, che raccoglieva le annate 1969-1999. <HS>
Per vedere quanta strada hanno fatto, fin qui, Lecce e i leccesi, basta sfogliare le prime pagine del nuovo volume che ripropongono il numero del 26 agosto 2000 (siamo al 31esimo anno della storica pubblicazione), in cui si saluta il completamento della Tangenziale Est. Sindaca “l’Adriana”, presidente della Provincia Lorenzo Ria, governatore di Puglia Raffaele Fitto, arcivescovo della città monsignor Cosmo Francesco Ruppi.
In quell’anno lì il rettore dell’Università di Lecce è ancora Angelo Rizzo che sta per passare il testimone ad Oronzo Limone con il quale, entro breve tempo, l’Università cominciò a chiamarsi “del Salento”.
Il Lecce fa sognare i suoi tifosi, milita in serie A (è il Lecce di Lucarelli e Conticchio, verrà poi l’era di Zeman) e ha come presidente Mario Moroni. Verrano in seguito, e “La Carrozza” se ne occuperà alla sua maniera, i tre presidenti Semeraro, Rico, Pierandrea e Giovanni.
“La Carrozza” fa sorridere e “allunga la vita”. Nell’edizione speciale di fine anno, sempre nel 2000, la sovratestata è dedicata, quasi un epitaffio, all’anziano Mario Marti, 85 anni suonati, studioso e docente di grande rigore, rettore bersagliato dalle critiche negli anni ruggenti della contestazione. Marti continuò per anni, sia pure da pensionato, la sua attività di studioso e se ne andò nel 2015, all’età di quasi 101 anni.<HS>
Anche “La Carrozza” fotografa gli straordinari cambiamenti della città: Lecce diventa capitale degli “eventi” dello spettacolo, esplode il fenomeno della movida, arriva il filobus con i suoi “pali” neri, resta, sempre, apparentemente irrisolvibile, il problema del traffico.<HS>
Tanti davvero i volti e i nomi contenuti in questo libro: amministratori pubblici, certo, ma anche imprenditori, professionisti, medici, avvocati, “personaggi” senza titolo, ma celebrati comunque dal giornale per la loro notorietà cittadina.<HS>
Il bello della “Carrozza” è che tra tanti sberleffi e tanta voglia di sorridere non c’è malizia e non c’è cattiveria negli articoli, nei ritratti, nelle vignette. Anche se, va detto anche questo, non è mancato chi, nel tempo, si è sentito punzecchiato un po’ troppo dal solerte e onnipresente Vantaggiato, osservatore storico della città, e certamente tra i più attenti. Divertente, per i lettori che sfoglieranno questo volume della “Carrozza” alla scoperta di nomi e volti noti e notissimi. Con un’eventuale sorpresa: trovarci anche il proprio.
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